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Le sue parole

Selvaggia Lucarelli bastona Milano per i prezzi folli delle case (e non solo)

"Ho scoperto che a meno di 3000/4000 euro al mese, per le nostre esigenze, non c’è nulla"

"Vivo Milano da quattordici anni, sono in affitto e non comprerò casa a Milano. É una conclusione amara, sulla scia di un disamoramento graduale e malinconico, di quelli da matrimonio sfibrato, in cui vuoi ancora bene a qualcuno, ma non lo ami più. Ecco, io voglio bene a Milano, ma l’incanto è finito". Esordisce così una lunga critica di Selvaggia Lucarelli alla città della Madonnina diventata virale su Facebook. La giornalista racconta e argomenta perché il suo amore per la città sta calando progressivamente: e molto si deve al prezzo spropositato delle case, ma non solo.

"Ho scoperto che a meno di 3000/4000 euro al mese, per le nostre esigenze, non c’è nulla. E che per comprare una casa sui 150 mq a Milano, in una zona fuori dal centro, servono 750/800mila euro. Anche ad averli, è una cifra folle, che difficilmente potrà mai essere un investimento, a meno che il prezzo delle case a Milano, non superi quello di Manhattan", scrive nel testo pubblicato sul Fatto Quotidiano. "Ho amici che avevano case in quartieri considerati malfamati che oggi sono diventati benestanti rivendendo l’appartamento a quattro volte la cifra a cui lo avevano comprato - spiega - e amici che si sono visti raddoppiare l’affitto e sono dovuti andare a vivere altrove".

"La gentrificazione a Milano - prosegue con la sua critica - è uno dei più grandi inganni a cui sto assistendo da quando vivo qui. C’è una tale fame di case che quartieri che non esistevano o che venivano considerati brutti senza speranza, sono rimasti praticamente identici, ma ribattezzati con nomi glamour (Nolo, per esempio) per illudere la gente di comprare o affittare a prezzi legittimi nelle nuove zone trendy. Un universitario si trova a pagare 700 euro al mese una stanza - una vera e propria rapina - ma accidenti, una stanza nel quartiere Ortica! Bastano due graffiti e una balera per sentirsi nel cuore pulsante della città più europea d’Italia. Per non parlare del nuovo quartiere green Cascina Merlata, vista inceneritore".

La critica della Lucarelli alle scelte di Sala

Ma Lucarelli non se la prende solo con i prezzi stellari degli immobili, come avevano fatto altri volti noti già prima di lei. La giornalista critica anche i mancati servizi o le vane promesse della città: dalla sanità che "naufraga sugli scogli della realtà", alla qualità dell'aria "Milano è la quinta città più inquinata del mondo, quasi ai livelli di Dhaka, in Bangladesh", passando per le soluzioni parziali del sindaco Giuseppe Sala. Come la ztl dell'Area B "che di fatto rende il centro della città sempre più una roccaforte per residenti e privilegiati". La giornalista sottolinea e critica anche il recente aumento dei biglietti Atm e il mancato aumento delle licenze per i taxi.

Nel suo discorso, la Lucarelli tocca anche il problema della sicurezza in alcune zone - vedi Stazione Centrale - ma anche lo spazio abissale che esiste tra certi quartieri - "ci sono interi quartieri popolati da stranieri (penso a Via Padova, Viale Monza, Jenner) e quartieri semi-periferici da cui si sta allontanando anche la classe media, perché pure un bilocale in Cenisio inizia a costare troppo" - e certi altri quartieri: "i fortini dei ricchi nati dal nulla e tirati su in fretta, una sorta di città stato di manager e vip, per esempio CityLife, dove un migliaio di milanesi tra cui i Ferragnez vive in case da 10 000 euro al mq". Tanto che, nelle considerazioni finali, Lucarelli definisce Milano "una città sempre più a compartimenti stagni" dove integrazione e ascensore sociale sono ostacolati dalla sua evoluzione attuale.

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