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Colpo di scena

Sgarbi 'salva' lo stadio San Siro: "Il Meazza non si tocca"

Il neo sottosegretario alla Cultura: "È naturalmente vincolato perché il vincolo sarebbe automatico oltre i 70 anni, non si può buttare giù. Se serve un vincolo lo metterò"

"Il Meazza non si tocca e non lo dice Sgarbi ma è la legge". A parlare è il neo sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, a proposito del progetto in discussione per abbattere lo stadio di San Siro e fare spazio a un nuovo tempio per Milan e Inter.

"San Siro - ha detto Sgarbi all'Ansa - è del '26, sarebbe come buttare giù l'Eur a Roma quindi è naturalmente vincolato perché il vincolo sarebbe automatico oltre i 70 anni, non si può buttare giù. Se serve un vincolo lo metterò. Ma non occorre un vincolo per salvarlo se mai servirebbe una decisione del ministero per dire abbattetelo e non arriverà mai. Dal ministero non arriverà mai".

La polemica per la Pietà Rondanini

"Capisco Sala ma io metto la Pietà Rondanini e la sua collocazione come l'emblema di un errore che non si ripeterà. Qui questo errore non si farà. Nessuna soprintendenza dirà che si può buttare giù",  ha concluso Sgarbi criticando il nuovo allestimento dell'opera di Michelangelo al Castello Sforzesco. 

Per il vicepremier Matteo Salvini, che è ministro delle Infrastrutture, "Il Comune di Milano ha già fatto perdere troppo tempo a Milano, alle società e ai tifosi. Si scelga subito il nuovo San Siro, oppure si vada a Sesto". Il Consiglio comunale di Milano potrebbe arrivare a esprimersi sul progetto del nuovo stadio di Inter e Milan tra circa un anno, dopo che sarà concluso il dibattito pubblico il 18 novembre. Sono le tempistiche ipotizzate dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

Non abbiamo ancora capito chi metterà i soldi per San Siro

"In consiglio comunale - ha spiegato il primo cittadino - andremo tra un annetto, adesso purtroppo questa storia dello stadio è talmente tribolata e il mio intendimento è fare un passo alla volta. Il prossimo passo è quello di ricevere il giorno 18 novembre il risultato del dibattito pubblico, dal dibattito pubblico noi dovremo formalmente rispondere o con l'accettazione delle osservazioni che sono state fatte oppure respingerle argomentando, dopodiché la giunta delibererà. A quel punto le squadre avranno il compito, da un lato di costruire il progetto esecutivo e dall'altro quello di spiegare meglio come San Siro verrebbe smantellato, a meno che troviamo altri interessi sulla strada. In un anno le opinioni cambiano".

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