Sala difende lo sgombero dei clochard: "Tutti hanno avuto un letto"
Il sindaco su Instagram dopo lo sgombero di giovedì dietro la Centrale
Il sindaco di Milano Beppe Sala affida ai social la sua difesa, convinta, sull'operazione di sgombero avvenuta giovedì sera nei tunnel dietro la stazione Centrale, dove da tempo avevano trovato rifugio un centinaio di senzatetto.
Quella sera uomini della Locale e di Amsa sono intervenuti nei quattro sottopassi di via Sammartini per allontanare chi dormiva sui marciapiedi e ripulire la zona, buttando - come mostrano le immagini - praticamente tutto. Secondo il comune, si è trattato di un intervento per il "decoro" - assessore Granelli dixit - e per offrire ai clochard un posto caldo nel mezzanino della Centrale. Secondo le testimonianze dei presenti, confermate dai video, in alcuni casi i senzatetto sono in realtà scappati alla vista degli agenti lasciando lì le loro cose, che sono poi state portate via.
Dopo le polemiche per l'intervento, apparso decisamente "muscolare", il primo cittadino - rispondendo a un commento polemico sul proprio profilo Instagram - ha fornito la propria versione dei fatti. "Ora hanno un letto in uno dei nostri ricoveri. C’era una persona in coma etilico. Ce ne era una piena di ferite da pestaggio. Entrambe sono state immediatamente portate in ospedale. E, ripeto, tutti hanno avuto un letto", ha assicurato Sala. E ancora: "Gli effetti personali non sono stati buttati via", anche se le immagini mostrano degli operatori che gettano, tra le altre cose, un trolley ancora chiuso. "I materassi sì, avrei voluto mostrarle le condizioni dei materassi. Il punto è che in questi giorni in quelle condizioni si muore di freddo. Se non mi vuole credere è liberissimo di farlo, ma - ha concluso Sala - io non ho un’altra verità da offrirle".
Questo è "decoro"?
Lunedì mattina, a margine del brindisi con la stampa a palazzo Marino, il sindaco è tornato sul tema. "Non c'è una singola regola, ma quelli che dicono 'dovevate offrire un'alternativa', l'alternativa sono i posti letto che noi offriamo. Se non dovesse essere sufficiente, lo ribadisco, mettiamo mano al portafoglio e creiamone altri".
"Capisco le lamentele, capisco anche che a tutti loro è stato offerto immediatamente un letto. È stata una cosa simbolica, il problema dei clochard è un problema di tutte le città", ha aggiunto Sala. "Ci ho pensato molto. In tanti mi hanno scritto, l'operazione è nata con il mio consenso, gestita da Granelli e Bertolé, quindi non posso negare la loro azione che deriva dal fatto che di freddo si può morire e lo abbiamo visto anche negli anni passati e quella situazione era tesa a degenerare. Si poteva fare diversamente? Probabilmente si poteva avvisare che avremmo fatto lo sgombero in quelle giornate - ha ammesso il sindaco -, ma non è una comunità a cui mandi un avviso e tutto funziona. Molti non accettano di andare nei dormitori, è un problema complesso che si ripresenterà continuamente".
Una versione simile era già stata offerta proprio dall'assessore alla sicurezza Marco Granelli e dal suo collega, titolare dei servizi sociali, Lamberto Bertolè. Soprattutto Granelli aveva fatto riferimento al "decoro" e aveva spiegato che a "30 persone, in questo modo, è stato evitato di passare la notte all'addiaccio", mentre il sindaco assicura che "tutti hanno avuto un letto".
Il caso, intanto, agita la maggioranza. Tanto che i consiglieri dei Verdi - che a palazzo Marino siedono dalla stessa parte del primo cittadino - hanno deciso di presentare una domanda a risposta immediata ai due assessori. "Con l’irrigidirsi delle temperature, mettere in sicurezza le persone e accoglierle in strutture dignitose era un’operazione assolutamente necessaria e doverosa. Le dichiarazioni dell’assessore al welfare Lamberto Bertolè e di quello alla sicurezza Marco Granelli, a cui riconosciamo competenza e professionalità, rispetto al piano di accoglienza predisposto nel centro Sammartini, lasciano intendere che dietro l’intervento ci fossero tutte le buone intenzioni. La questione però rimane aperta: come è stata condotta l’operazione? Sono state prese tutte le accortezze dovute per la tutela delle persone più fragili? Da alcune testimonianze emergono dei problemi", si legge in una nota firmata da Carlo Monguzzi, Francesca Cucchiara e Tommaso Gorini.
"Riteniamo doveroso interrogarci per capire cosa sia successo, cosa non abbia funzionato e far sì che eventuali errori non si ripetano in futuro", ammettono i consiglieri di maggioranza. Per questo "interverremo in consiglio comunale per sollevare la questione e abbiamo predisposto una domanda a riposta immediata per gli assessori Granelli e Bertolè in modo da chiarire se ci sia stata una attività di informazione preventiva rivolta alle persone stazionanti nei sottopassi riguardo data e ora dello sgombero - tale da permettere alle persone interessate di essere presenti al momento dell’intervento, recuperare i propri averi ed essere indirizzate alle strutture di accoglienza - e come si sia svolto il coordinamento dell’intervento tra polizia locale e servizi sociali, in modo da spiegare discrepanze sui tempi di intervento segnalate dalle diverse testimonianze".