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Meno acqua nei fiumi: così si cerca di risolvere la crisi idrica

La Regione ha deciso di ridurre il deflusso minimo vitale, aumentare l'acqua nei bacini e rimandare l'inizio della stagione irrigua

Qualche goccia di pioggia è caduta ma non è bastata a risolvere la crisi idrica a Milano e in Lombardia. Per questo è stato deciso di tagliare l'acqua ai fiumi lombardi, far slittare l'inizio della stagione irrigua (inizialmente prevista per metà aprile) e nel contempo aumentare le scorte di "oro blu" nei bacini lombardi, a partire dai laghi di Como e Iseo.

Perché questo inverno non ha piovuto

Le decisioni sono state prese nella giornata di giovedì 31 marzo nel corso del tavolo regionale sulla crisi idrica in Lombardia; incontro a cui hanno partecipato il presidente Attilio Fontana, gli assessori regionali Massimo Sertori (enti locali, montagna e risorse energetiche), Fabio Rolfi (agricoltura, alimentazione e sistemi verdi), Raffaele Cattaneo (ambiente e clima) e il Segretario generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po, Meuccio Berselli. Erano inoltre presenti i rappresentanti delle associazioni di agricoltori, dei consorzi di bonifica, degli enti regolatori dei grandi laghi e dei principali produttori di energia idroelettrica.

Cosa sta succedendo

Un inverno arido e un secco inizio di primavera hanno messo a dura prova le scorte idriche della Lombardia. L'andamento delle precipitazioni dei mesi invernali, decisamente sotto la media del periodo, e la conseguente mancanza di accumulo di riserve (sia sotto forma di neve in montagna, sia sotto forma di acque trattenute negli invasi idroelettrici e nei grandi laghi), ha determinato un deficit di acqua. In breve: le scorte si sono assottigliate e rispetto alla media del periodo c'è il 60% in meno di acqua.

La situazione comunque rimarrà monitorata: l'assessore alle risorse energetiche Massimo Sertori ha precisato che il tavolo continuerà a riunirsi con cadenza mensile "per monitorare attivamente la situazione e prendere celermente tutte le azioni che si riterranno man mano necessarie per fronteggiare la siccità che ci ha colpiti".

"Il tavolo rimarrà permanente anche per affrontare le particolarità dei singoli territori - ha puntualizzato Fabio Rolfi, assessore all'agricoltura -. Dobbiamo consentire di prelevare acqua dai corpi idrici ribadendo la priorità dell'uso irriguo. Servono anche misure a livello nazionale: chiediamo che i consorzi di bonifica siano inseriti tra i destinatari dei ristori sull'uso della corrente".

La regione, comunque, ha messo nero su bianco che vuole iniziare a pensare un piano invasi da realizzare con i fondi del Pnrr. L'obiettivo è uno solo trattenere quanta più acqua piovana possibile. Nel frattempo non resta che aspettare la pioggia.

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