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Smog alle stelle e campi a secco. Milano fa i conti con i cambiamenti climatici

Il fiume Po è in secca come in estate e i laghi (i serbatoi d'acqua dell'agricoltura milanese) sono sempre più vuoti

L'assenza di piogge fa scattare l'allarme smog a Milano (il primo "blocco del traffico" potrebbe scattare giovedì). Ma non solo. Nelle campagne attorno alla città la siccità mette a rischio la preparazione dei terreni per le semine, quando le coltivazioni avranno bisogno di acqua per crescere. A lanciare l'allarme è la Coldiretti Lombardia in riferimento agli effetti del vasto campo di alta pressione che rimarrà stazionaria sull`Europa con almeno una settimana senza pioggia.

Smog, ma non solo. L'anomalia climatica è evidente soprattutto nelle campagne lungo tutto il bacino con il fiume Po a secco che al Ponte della Becca (Pavia) si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico, con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate. La situazione del più grande fiume italiano è rappresentativa delle difficoltà in cui si trovano tutti gli altri corsi d’acqua del settentrione con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 35% del lago di Garda al 38% di quello Maggiore fino ad appena al 20% di quello di Como ma si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.

La pioggia dell'ultimo periodo non è bastata

"La situazione è peggiore di quella dello scorso anno quando si è registrato una perdita di almeno 6 miliardi di euro nei raccolti a causa della siccità - sottolinea la Coldiretti -. Con il Po a secco – precisa la Coldiretti – rischia 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce proprio della Pianura Padana dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale. Dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dai grandi formaggi come Parmigiano reggiano e il Grana Padano ai salumi più prestigiosi come il prosciutto di Parma o il Culatello di Zibello fino alla frutta e alla verdura la produzione della food valley - ricorda la Coldiretti - rappresenta la punta di diamante del Made in Italy alimentare in Italia e nel mondo".

A causa della mancanza d’acqua ad esempio si stima che verranno coltivati quasi 8mila ettari di riso in meno secondo le ultime previsioni di semina, con un impatto rilevante sulla produzione di un alimento in cui l’Italia è leader europeo con la metà dei raccolti.

"Di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%" sostiene il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che "insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita".

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