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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Non piove più e la Regione pensa di "tagliare" l'acqua ai fiumi

In Regione si parla di rivedere i termini del deflusso ecologico: tagliare l'acqua ai fiumi per riempire i canali di irrigazione per i campi

Potrebbe esserci meno acqua nei fiumi del milanese e della Lombardia. E non per cause "naturali" ma per preservare le colture nei campi. Il condizionale è d'obbligo ma la questione - data la siccità di questi mesi e la probabile assenza di precipitazioni nelle prossime settimane - è decisamente scottante.

Coldiretti ha chiesto che vengano rivisti i termini per l’applicazione del deflusso ecologico, norma europea nata per salvaguardare la flora e la fauna dei fiumi. Praticamente gli agricoltori chiedono che la poca acqua presente negli invasi venga destinata principalmente ai campi e la regione, attraverso una nota, ha fatto sapere che la norma sul deflusso minimo vitale potrebbe essere sospesa per "far fronte alla carenza idrica".

Perché a Milano non piove più

"L'osservatorio permanente sugli utilizzi idrici-Distretto del Po convocato dall'autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po, riunitosi questa mattina, ha confermato la persistenza di gran parte del territorio distrettuale in stato di 'severità idrica bassa in assenza di precipitazione', condizione che riguarda l'intero territorio lombardo a eccezione dei bacini del Ticino e dell'Oglio, che risultano in condizione di 'severità idrica media' - ha spiegato Massimo Sertori, assessore alle risorse energetiche -. Questo significa che i rischi connessi al fenomeno della siccità sono concreti, mentre ci avviciniamo all'inizio della stagione irrigua".

Sulla base dei dati resi disponibili da Arpa Lombardia, emerge uno stato delle riserve idriche (costituiti dal manto nevoso, dagli invasi idroelettrici montani e dai grandi laghi regolati) complessivamente inferiore al 50% rispetto alla media di riferimento (2006-2020). Le previsioni metereologiche a breve e medio termine non prevedono precipitazioni che possano garantire di riequilibrare il deficit delle risorse mancanti al fine di soddisfare il fabbisogno di acqua per l'agricoltura.

"In questa particolare condizione di carenza idrica - conclude Massimo Sertori - il mio assessorato sta monitorando l'evoluzione della situazione unitamente alle altre Regioni del bacino padano e sta valutando di porre in campo tutte le azioni più opportune per gestire la situazione di crisi idrica che si potrà manifestare a breve, contestualmente all'inizio della stagione irrigua".

Il Ticino ha una portata ridotta del 75%

La siccità sta interessando anche il Ticino la cui portata è stata ridotta del 75%, come reso noto dall'autorità di bacino. "Non esistono soluzioni nell'immediato e pensare di risolvere la questione derogando al minimo deflusso vitale/deflusso ecologico potrebbe essere una soluzione di breve respiro, fatta a spese della salute dell’ecosistema fluviale - ha fatto sapere Massimo Braghieri, consigliere delegato del Parco del Ticino interpellato da MilanoToday -. Perciò saremo attenti alla coerente applicazione della normativa, ma contemperando tutte le esigenze in gioco. Daremo il nostro apporto ai tavoli istituzionali cui saremo chiamati, garantendo il nostro contributo, nell'interesse di tutti".

Per il momento non è stata presa nessuna decisione ma le date da cerchiare sul calendario sono due 29 e 31 marzo. Il 29 marzo si terrà la riunione del prossimo osservatorio mentre il 31 marzo è stato convocato il 'Tavolo regionale per l'utilizzo della risorsa idrica' al fine di condividere con gli operatori del settore le azioni da attuare in concomitanza dell'avvio della stagione irrigua. Nel frattempo non resta che attendere la pioggia.

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