Il pasticcio sull'accoglienza ai rifugiati ucraini
Maran duro: "Lo Stato non offre supporti a chi ospita"
Soldi in ritardo. E altri soldi che rischiano di non arrivare mai a chi si è già speso in prima persona. È il pasticcio sull'ospitalità ai rifugiati ucraini, che quasi in 100mila sono arrivati in Italia in fuga dalla guerra scatenata nel loro Paese dalla Russia di Vladimir Putin lo scorso 24 febbraio.
A sollevare il caso, con un post sui social, è stato l'assessore comunale alla casa, Pierfrancesco Maran, che non ha usato troppi giri di parole. "Sono passati quasi due mesi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina e, come sappiamo, la prima rete di accoglienza in Italia è stata realizzata grazie alla volontà di migliaia di famiglie che si sono offerte di ospitare in casa, con il supporto di associazioni di volontariato", ha sottolineato l'esponente di palazzo Marino.
"Da quasi due mesi però lo Stato non offre supporti a chi ospita e alle persone ospitate in questa maniera, anche se son passate settimane dall'annuncio di 300 euro a persona", ha attaccato l'assessore meneghino. "Anzi - ha rimarcato - il bando emesso dalla protezione civile nazionale esclude dal partecipare chi ha già attivato l'ospitalità. A livello teorico - ha evidenziato Maran - sarebbe necessario mandare la famiglia che si ospita fuori, partecipare, e poi vedersi assegnata una nuova famiglia, disperdendo quanto fatto in queste settimane complesse".
Un potenziale caos che, evidentemente, va risolto. "Io trovo sia una situazione assurda e spero che qualcuno possa metterci mano perché non può funzionare che questa accoglienza si basi solo sulle lodevoli donazioni come se fosse un fatto privato e non una questione di interesse generale. Chi sta ospitando, oltre a mettere a disposizione stanze o case intere, si occupa del vitto, delle tante necessità di chi a volte è arrivato con solo uno zainetto, allaccia percorsi scolastici e attività per i più piccoli, supporta percorsi medici spesso molto complessi, davvero va escluso esplicitamente dai contributi pubblici? - la domanda, quasi provocatoria, dell'assessore -. Grazie a queste reti il 95% dell'ospitalità non ha sovraccaricato la rete statale, fantastico. Pensare di finanziare solo l'altro 5% non è quanto ci si aspetta dallo Stato. Spero - ha concluso Maran - che qualcuno possa porvi rimedio".