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Il Tar dà ragione agli animalisti e sospende la caccia in Lombardia

I fucili dei cacciatori non potranno sparare fino al 7 ottobre. La Regione: "Lavoriamo a un piano alternativo"

Resterà sospesa fino al 7 ottobre la caccia in Lombardia. Lo ha deciso il Tribunale amministrativo regionale che ha accolto il ricorso presentato dalla Lega abolizione caccia. Il testo sottoposto ai giudici dalla Lac aveva il suo fulcro nel calendario venatorio, "pubblicato - spiegano gli attivisti - un giorno prima utile dell'apertura generale della caccia, moltiplicando le specie e ampliando la mobilità delle doppiette con la piena consapevolezza del fatto che i favori illegali saranno impugnati dalle associazioni ambientaliste: lo fa, appunto, per tenersi stretti i cacciatori speranzosi".

La Regione ha espresso il suo disappunto attraverso una nota firmata dall'assessore all'Agricoltura Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi: "Con decisione monocratica della quarta sezione del Tar Lombardia, senza alcuna udienza è contraddittorio, è stata accolta la richiesta della Lac di sospensione dei calendari riduttivo e integrativi fino all'udienza prevista il 7 ottobre. Rimane aperta la caccia di selezione agli ungulati oggetto di specifici piani di prelievo".

Rolfi ha spiegato che Piazza Città di Lombardia sta lavorando a un provvedimento che verrà varato a stretto giro per consentire la ripresa dell'attività venatoria. Non solo: "Difenderemo in udienza le ragioni dei provvedimenti contestati", ha precisato.
 

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