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Martedì, 16 Aprile 2024
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Milano, la lotta allo spreco di cibo funziona: così il comune ha "recuperato" 152mila pasti

In un anno i due hub anti spreco del comune hanno raccolto 76 tonnellate di cibo

Una sorta di nuova vita per il cibo. A due anni dall’apertura del primo hub di quartiere contro lo spreco alimentare a Isola, cui è seguita l’apertura dell’hub Lambrate lo scorso ottobre, il bilancio della raccolta delle eccedenze per il 2020 è di 76 tonnellate: 62 quelle raccolte tra gennaio e febbraio e tra giugno e dicembre in via Borsieri e 14 nell'hub da poco inaugurato di via Bassini. Nei due punti, infatti, convergono tutti gli alimenti donati dalle grandi catene di supermercati o dalle realtà del quartiere, che vengono poi smistati a chi ha bisogno. 

I numeri, incoraggianti, sono stati forniti da palazzo Marino, che in vista del 5 febbraio - giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare - ha effettuato insieme al Politecnico un monitoraggio dei dati. "Per la raccolta dell’hub Isola sono state coinvolte 7 insegne della grande distribuzione - Lidl Italia, Esselunga, Carrefour, NaturaSi, Erbert, Coop Lombardia, Il Gigante -, con 9 punti vendita, e 14 onlus; mentre all’Hub Lambrate sono collegate 5 insegne - Esselunga, Il Gigante, Bennet, Lidl Italia, Penny Market - con 8 punti vendita, e 11 onlus", hanno spiegato dal comune. 

"Le famiglie raggiunte sono oltre 3.300, in cui vivono 1.630 minori, per circa 152.000 pasti equivalenti", hanno esultato da palazzo Marino. “Questa azione ci ha permesso di continuare a lavorare per raggiungere obiettivi di sostenibilità – ha spiegato la vicesindaco con delega alla Food Policy, Anna Scavuzzo –, ma anche di diritto al cibo sano. La quarta priorità della Food Policy è la lotta agli sprechi e per questo entro l’estate verranno aperti altri due Hub di Quartiere con nuovi partner, al Corvetto e al Gallaratese”, ha annunciato. 

“Anche di fronte alle difficoltà del periodo – ha sottolineato Alessandro Perego, direttore del dipartimento di ingegneria gestionale del Politecnico –, i risultati del primo hub di Isola e del recente hub di Lambrate hanno dimostrato la sostenibilità di un modello che si basa su processi operativi strutturati e solide collaborazioni intersettoriali. Gli hub costituiscono anche un punto centrale nella rete sociale di un quartiere. Continueremo a lavorare a stretto contatto con le imprese donatrici e tutti i partner del progetto per garantire la continuità e la replicabilità del sistema in altre aree della città”. 

“La crisi causata dal covid ha colpito pesantemente l’economia di molte famiglie, aggravando purtroppo le condizioni di coloro che già prima avevano difficoltà a reperire beni di prima necessità – l parole di Alessandro Scarabelli, direttore generale di Assolombarda –. Per questo motivo, l’apertura di due nuovi hub assume una rilevanza ancora più significativa per la tenuta sociale della città. Gli importanti risultati raggiunti sono il segno evidente di quanto sia importante fare squadra e rafforzare il nostro impegno per costruire un modello di recupero delle eccedenze e di redistribuzione a sostegno delle persone più fragili. Intendo quindi ringraziare tutte le aziende che hanno deciso di partecipare attivamente all’iniziativa, dimostrando grande responsabilità". 

“Gli Hub di quartiere nascono da un metodo sviluppato dalla Food Policy di Milano insieme ad altri soggetti – gli ha fatto eco Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo – e reso possibile dalla presenza di reti sul territorio come il Programma Qubi, la ricetta contro la povertà infantile di Fondazione Cariplo. Perché contrastare lo spreco alimentare, preparare un pacco di cibo che sia sano ed equilibrato, dedicato a quella persona e alla sua famiglia affinché stiano bene, e consegnarlo attraverso qualcuno che abbia uno sguardo attento e rispettoso, significa prendersi cura. È questa attenzione - ha concluso - che fa la differenza nel concreto e rafforza i legami della comunità”.

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