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San Siro, fumata nera tra i club e il Comune: per Milan e Inter impossibili due stadi affiancati

Punto "morto" per la trattativa tra i club e il Comune

Costruire un nuovo stadio tenendo però accanto il Meazza (anche ridimensionato a un solo anello o, al massimo, due) per trasformarlo in arena da calcio femminile e giovanile non è un'opzione percorribile per Milan e Inter. I rappresentanti dei due club (il presidente e l'ad rossonero, Paolo Scaroni e Ivan Gazidis, e l'ad nerazzurro, Alessandro Altobello) lo hanno detto con chiarezza all'assessore all'urbanistica Pierfrancesco Maran in un incontro che si è tenuto a Palazzo Marino martedì mattina.

Le due società calcistiche hanno commissionato a Ceas, studio d'ingegneria, una valutazione tecnica ed economica sui due stadi affiancati, dopo che il Comune di Milano, tra i "paletti" per dire sì al nuovo stadio, ha posto la condizione di mantenere il Meazza, anche ridotto, destinandolo a una nuova funzione. Ma la valutazione è, evidentemente, negativa.

Prima di tutto, la ridestinazione del Meazza al calcio "minore" non garantirebbe sufficienti introiti, nella vendita di biglietti, per sostenerne le spese di gestione; e poi occorrerebbe evitare eventi in contemporanea per non "ingolfare" eccessivamente la zona; la presenza del Meazza come lo conosciamo, poi, porterebbe inevitabilmente a ridurre lo spazio destinato ai servizi di hospitality, ristorazione e commercio dai quali Milan e Inter prevedono ingenti ricavi. 

L'unica opzione percorribile per i due club sarebbe quella di mantenere una presenza soltanto simbolica del vecchio Meazza, ad esempio esclusivamente il terreno di gioco, come nel progetto di Manica-Sportium-Cmr, ovvero "gli Anelli", dove è pensato per essere a disposizione di chiunque voglia provare l'ebbrezza di giocare a calcio "al Meazza".

San Siro, nuovo stadio: progetto "Gli anelli" di Manica/Sportium

I due progetti per il nuovo stadio: gli Anelli e la Cattedrale

La trattativa tra Palazzo Marino e i due club è quindi a un punto morto. Milan e Inter insistono, naturalmente, per la costruzione di un nuovo stadio (in lizza anche un altro progetto, "la Cattedrale", firmata da Populous). Il Comune ha però posto diversi e precisi "paletti", tra cui appunto il mantenimento e la rifunzionalizzazione del Meazza, che sembrano insormontabili rispetto agli obiettivi finanziari dei club. 

San Siro, nuovo stadio: progetto "La Cattedrale" di Populous

Ristrutturare il Meazza o "migrare" a Sesto?

A questo punto, si può immaginare che i due club accelerino l'esplorazione di aree differenti per realizzare il nuovo impianto, come l'ex Falck di Sesto San Giovanni (che ha già un informale via libera del sindaco sestese Roberto Di Stefano). Oppure potrebbe realmente tornare in auge l'ipotesi di ristrutturare il Meazza rendendolo all'altezza dei moderni stadi europei. Da più parti, anche esperte, dicono che si può fare spendendo molto meno di quanto ventilato mesi fa dai club. Se le cifre diffuse da Milan e Inter per una eventuale ristrutturazione parlavano comunque di una spesa di quasi mezzo miliardo di euro, i due progetti "d'esercizio" di cui si conoscono i dettagli costano da 100 a 250 milioni.

Si tratta del "Diamante" e della "Galleria", ripresentati proprio lunedì pomeriggio a Palazzo Marino durante una seduta di commissione dedicata alla ristrutturazione del Meazza. Due progetti suggestivi: la "Galleria", presentata dall'ingegner Riccardo Aceti, costerebbe circa 100 milioni. Si andrebbe a sostituire il terzo anello con una galleria panoramica, in parte al chiuso e in parte all'aperto, in cui inserire tutti i servizi aggiuntivi per aumentare i ricavi. Costerebbe un po' di più, dai 150 ai 250 milioni, il "Diamante" proposto dall'architetto Jacopo Mascheroni. In questo caso lo stadio si abbasserebbe drasticamente con l'abbattimento del terzo anello sostituito da un tetto a forma di diamante in policarbonato, e i servizi troverebbero posto in un piano sotterraneo.

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