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Armi spuntate per salvare San Siro: no al dibattito pubblico, resta il referendum

Assemblea del comitato "Sì Meazza" per sabato 27 novembre. Intanto l'ad dell'Inter Antonello, a Dubai per Expo, fa pressione sullo sport italiano: "Chiedo a tutti di sostenerci sul nuovo stadio"

Un'assemblea pubblica per parlare di stadio di San Siro e fare il punto della situazione. La organizza il comitato "Sì Meazza", contrario all'idea di Milan e Inter di realizzare un nuovo impianto mandando in pensione quello attuale. L'appuntamento è per sabato 27 novembre alle dieci e mezza al Teatro Elfo Puccini di corso Buenos Aires.

Sarà un momento di confronto pubblico per delinare le future strategie. Non sarà semplice scegliere che cosa fare, visto che pare definitivamente saltata la possibilità del dibattito pubblico in stile scandinavo e francese, come si è già fatto a Milano per la riapertura dei Navigli. Il parere di legittimità del Comune di Milano è infatti negativo, poiché l'opera supera i 300 mila euro d'investimento e si ricade nella legge stadi, che limita fortemente la possibilità di iniziative di partecipazione popolare. 

Il capogruppo di Europa Verde, Carlo Monguzzi, era pronto a portare in aula (lunedì 22 novembre) la delibera per istituire il dibattito pubblico, condivisa anche da altri capigruppo di centro sinistra (tra cui Filippo Barberis del Pd e Giulia Pastorella, esponente di Azione e della lista Lavoriamo per Milano), ma non è stato possibile depositarla.

Tra gli strumenti restano quindi in campo il referendum, proposto dall'ex candidato sindaco Gabriele Mariani e dalle sue compagini (Milano in Comune e Civica AmbientaLista), e l'istruttoria pubblica, 'sponsorizzata' da Enrico Fedrighini, secondo cui occorre affrontare il tema avendo in mente l'intero assetto dell'area vasta, che comprende non soltanto il Meazza ma anche nuove residenze in costruzione all'ex Trotto ed ettari di verde ippico a rischio dismissione (l'attuale trotto nella pista La Maura): "Dobbiamo arrivare a un 'piano d'area San Siro' che comprenda tutti i pezzi di un mosaico complesso e strategico per Milano", afferma il consigliere ambientalista della Lista Sala.

Sala: "Provo a convincere i club da due anni, ora basta"

E il sindaco? Dopo le elezioni, Beppe Sala ha portato in giunta, e fatto approvare, una complessa delibera che, dietro la conferma dell'interesse pubblico per il nuovo stadio, pone alcuni paletti concordati con Milan e Inter che prefigurano nuove carte, progetti e piani di fattibilità finanziaria (visto che viene limitato allo 0,35 mq/mq l'indice di edificabilità). Tuttavia Sala ritiene ormai che il tema 'stadio sì, stadio no' appartenga al passato e, ancora lunedì 22, interpellato, ha affermato di non voler partecipare a un dibattito che metta in discussione il nuovo stadio: "Se vogliono fare il referendum è nella disponibilità dei consiglieri", ha commentato, "ma qui parliamo senza il terzo incomodo, ossia le squadre". E poi ha ripetuto di avere provato a convincere Milan e Inter a "lavorare su San Siro" per due anni.

Inter: "Nuovo stadio nel 2027"

Intanto Alessandro Antonello, amministratore delegato dell'Inter, parla già di un nuovo stadio nel 2027, un anno dopo le olimpiadi invernali che verranno inaugurate nel 'vecchio' e glorioso Meazza. L'ad del club nerazzurro è ospite della Giornata dello sport italiano a Dubai per Expo 2020. "Abbiamo perso troppo tempo", ha dichiarato: "Chiedo a tutte le istituzioni presenti ad Expo di essere con noi su questo progetto. Gli atleti qui presenti oggi che rappresentano eccellenza italiana nel mondo, meritano di avere le migliori infrastrutture. Il compito di tutti noi che lavoriamo per il bene dello sport è quello di garantirglielo".

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