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Salvini all'attacco di Sgarbi: "Non ha deleghe per decidere su San Siro"

Continua lo scontro sul nuovo stadio

"Sgarbi non ha le deleghe" per decidere sul Meazza. A dirlo, parlando del nuovo stadio a San Siro, è il vicepremier Matteo Salvini.

"Dire di no a un miliardo di euro per riqualificare un quartiere è una follia indegna di un paese sviluppato - le parole del ministro dei Trasporti durante un dibattito sulle Olimpiadi Milano-Cortina -. Sgarbi non ha nessun titolo per dire sì o no, non ha mezza delega".

"Gli stadi moderni - ha continuato Salvini - sono più sicuri e per le società sono un business. Chi ha uno stadio di proprietà come la Juventus ha più fatturato; a Madrid stanno facendo una cosa incredibile in centro città. Io sono affezionato a San Siro, sono un nostalgico e per me è un simbolo ma c'è bisogno di almeno uno stadio nuovo". Il Meazza, ha continuato il vicepremier, "se rimane lì così come è solo un onere per i milanesi".

A fine dicembre il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi si era invece detto pronto a salvare il Meazza una volta ricevute le deleghe che comprendono musei, architettura contemporanea a sicurezza del patrimonio. Sgarbi aveva poi aggiunto che, a partire dal 2024, scatterebbe una "tutela automatica" dello stadio, al compimento dei 70 anni dall'ultimo "intervento significativo" sull'edificio. Per mesi il sindaco di Milano, Beppe Sala e il sottosegretario si erano scontrati sul Meazza. Nelle ultime settimane, Salvini sembrerebbe essersi 'schierato' con il primo cittadino, favorevole al progetto del nuovo stadio di Milan e Inter.

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