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San Siro

Il nuovo stadio di San Siro è immerso nella foresta amazzonica

Le ironie (e le arrabbiature) dopo aver visto il rendering diffuso dai club

Quando Milan e Inter hanno diffuso il comunicato per rendere noto di aver scelto quale dei due progetti in lizza sarebbe diventato (nelle loro intenzioni) il nuovo stadio di San Siro, nella redazione di MilanoToday siamo rimasti subito colpiti dal rendering allegato. Non sembrava Milano, ma la foresta amazzonica. Lo abbiamo pubblicato comunque, per dovere di cronaca, ma non abbiamo potuto fare a meno di specificare la fantasiosità dell'immagine:

Il primo rendering diffuso da Populous e dai club non dice nulla in merito: appare una spianata di verde e alberi irrealistica (perfino in mezzo a case che, oggi, quegli alberi non li hanno), e del vecchio Meazza resta visibile soltanto una delle torri che sorreggono il terzo anello attuale (uno dei paletti voleva da sempre che parte dello scheletro del Meazza fosse 'salvato').

Non siamo stati, ovviamente, i soli a notarlo. Quella irrealistica rappresentazione, con centinaia o forse migliaia di alberi non soltanto nell'area stadio ma perfino dove in realtà ci sono palazzi e cortili non verdi, non è stata gradita da parecchie persone. Chi ha reagito con ironia, chi con stizza, in tanti hanno sottolineato di sentirsi derisi.

"Quella è la foresta amazzonica, abbiamo vinto"

Carlo Monguzzi, capogruppo di Europa Verde a Palazzo Marino, ha ironizzato (come spesso fa): "Il nuovo stadio verrà fatto in Amazzonia, non a San Siro. Dal rendering presentato dalle squadre si vede il nuovo stadio praticamente immerso negli alberi. L'unico luogo così è l'Amazzonia, dunque abbiamo vinto". Ha scelto un'altra metafora Enrico Fedrighini (Lista Sala): "E vedendo il disegno di un nuovo parco nazionale presentato come 'progetto stadio', il ragionier Fantozzi Ugo iniziò ad avvertire una strana sensazione...".

Meno ironico Marco Bestetti, consigliere di Forza Italia: "Il rendering è una presa in giro ai limiti dell'offensivo. Milano non è più una città ma un bosco di conifere, con alberi inseriti ovunque, anche sopra le case, per fingere sia un progetto green. Trattano Milano come se stessero giocando a FarmVille. Quando si sceglie l'illusionismo e la finzione scenica, significa che il prodotto da vendere è molto scadente e si tratta di una fregatura".

La questione del rendering ha tenuto banco anche in consiglio comunale, mercoledì pomeriggio: durante la commissione in cui l'assessore Giancarlo Tancredi ha ammesso che è obbligatorio il dibattito pubblico, tutti i contrari al nuovo stadio presenti (Carlo Monguzzi dei Verdi, Enrico Fedrighini della Lista Sala e i consiglieri Pd Rosario Pantaleo e Alessandro Giungi) hanno avuto modo di sottolineare l'assurdità dell'immagine diffusa dai due club.

Qualcuno ha detto che il rendering non deve per forza rappresentare la realtà nei minimi dettagli, ma forse non dovrebbe nemmeno far credere ai più che lo stadio sarà immerso in un bosco enorme. Non sappiamo ovviamente la ragione per cui lo studio Populous non si è limitato a rappresentare il verde nell'area stadio ma lo ha esteso oltre, dove in realtà ci sono case, palazzi e strade. Fatto sta che il "bosco di Milano", come qualcuno l'ha ribattezzato, è stato il protagonista delle ironie e delle arrabbiature di pressoché tutti i favorevoli alla ristrutturazione (e salvaguardia) del Meazza, a cui in questi giorni si è aggiunto anche Vittorio Sgarbi. 

Lo stadio di Populous: 'Auchan' o 'plagio'?

Più timidamente si è aperto poi un altro fronte: è davvero così bello ed unico, lo stadio disegnato da Populous? Secondo il già citato consigliere di Forza Italia Marco Bestetti (contrarissimo al nuovo stadio), "ricorda più l’Auchan di Corsico che un impianto sportivo". Secondo il suo capogruppo in consiglio comunale Alessandro De Chirico, invece, assomiglia fin troppo allo stadio "Matmut Atlantique" di Bourdeaux, in Francia. Se ne riparlerà sicuramente.

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