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Venerdì, 19 Aprile 2024
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San Siro, progettisti della ristrutturazione chiedono una commissione indipendente

Intanto il sindaco Sala incontra gli amministratori delegati di Milan e Inter per la prima volta dopo le elezioni e la sua riconferma a primo cittadino

Una commissione indipendente che valuti (ad armi pari) l'idea del nuovo stadio di San Siro e la proposta alternativa di ristrutturazione e riqualificazione del Meazza, già depositata tempo fa (col piano di fattibilità economica) presso gli uffici comunali. E' quanto chiedono Riccardo Aceti e Nicola Magistretti, autori del progetto di ristrutturazione (la 'Galleria panoramica') alternativo alla realizzazione del nuovo stadio. 

Galleria Panoramica a San Siro (Rendering Studio Aceti)

I tempi si stringono. Lunedì il sindaco di Milano Beppe Sala e gli amministratori delegati Paolo Scaroni (Milan) e Alessandro Antonello (Inter) si sono incontrati per tornare a parlare a sei occhi dell'argomento dopo la 'sospensione' dovuta alle elezioni comunali. Sala ha chiesto ai club quanto sono disposti a spendere per dare servizi al quartiere. Si tratta di uno dei 'paletti' posti dal consiglio comunale in passato: nello studio di fattibilità rinnovato, Milan e Inter avevano scritto una generica promessa di miglioramento della mobilità e di fruzione del verde e di aree sportive. 

Dopo l'incontro, una breve nota diffusa dall'amministrazione comunale recita che "va individuata una soluzione che permetta di coniugare al meglio la sostenibilità ambientale del nuovo sviluppo urbanistico con l’investimento dei club".

Dall'altra parte restano i progettisti della riqualificazione del Meazza, secondo cui la loro idea sarebbe una soluzione win-win, vantaggiosa per tutti gli attori in campo: il Comune, i cittadini, i club e gli investitori. "La trasformazione dello stadio esistente in un Meazza moderno - scrivono Aceti e Magistretti in una nota diffusa nel weekend - costa meno della metà del nuovo stadio prospettato dalle squadre milanesi, meno di 300 milioni".

Nell'idea di Milan e Inter, il nuovo impianto costerebbe circa 600 milioni di euro, a cui sommare l'investimento per uffici, centri commerciali e mega albergo raggiungendo la ragguardevole cifra di (almeno) un miliardo e 200 milioni. Ma con la riqualificazione del Meazza, spiegano i due progettisti, "si ricavano le stesse quantità di aree a reddito (come per il nuovo stadio) per attività di sport, cultura, concerti, commerciali, ristorazione, terziario, che daranno quindi incassi negli anni futuri equivalenti a quelli del nuovo stadio".

Ristrutturazione senza interrompere attività

E non solo: la ristrutturazione dello stadio permetterebbe (contrariamente a quanto vanno spesso ripetendo Milan e Inter) lo svolgimento di partite, concerti e altre attività di pubblico interesse, come sta avvenendo a Madrid con la riqualificazione del Santiago Bernabeu e com'è avvenuto con la ristrutturazione del Terminal 1 di Malpensa prima di Expo 2015, eseguita senza interferire nelle partenze e negli arrivi dei passeggeri. I lavori verrebbero eseguiti facendo largo ricorso alla prefabbricazione e, tra l'altro, con il riuso dei materiali demoliti, in un'ottica di economia circolare e di sostenibilità ecologica ed economica. Tutto questo senza dimenticare che il nuovo stadio cancellerebbe il parco dedicato ai capitani Cesare Maldini e Giacinto Facchetti, inaugurato pochi anni fa.

Di qui la richiesta di Aceti e Magistretti al Comune di Milano affinché istituisca una commissione indipendente che confronti le due idee in campo: la riqualificazione da loro proposta e il nuovo stadio. Si farà? Molto dipende da Sala. All'inizio della 'partita' di San Siro, il sindaco ripeteva spesso di non voler cancellare il Meazza. Intanto è partita la richiesta di un'istruttoria pubblica sullo stadio, come prevede il nuovo regolamento comunale sulla partecipazione.

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