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Martedì, 23 Aprile 2024
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Nuovo stadio di San Siro: il sì "con riserva" della conferenza dei servizi

Molte le precisazioni richieste dai vari uffici interpellati. Su tutti la valutazione di "icona dello sport" del Meazza da parte della Sovrintendenza

Mantenere e trasmettere «un'idea di continuità tra passato, presente e futuro» nella quale «si sostanzia la Milano dello sport, e i suoi club», prevedendo «opportune modalità per coltivare e celebrare la gloria dello stadio Giuseppe Meazza attraverso iniziative culturali e installazioni museali che ne mantengano vivo il ricordo». E' una delle tante indicazioni che si possono leggere nel verbale della Conferenza dei Servizi sul nuovo stadio di Milano, depositata e resa pubblica da Palazzo Marino.

Diciamo subito che l'esito dei pareri tecnici sulla proposta di un nuovo impianto al posto del Meazza, avanzata da Milan e Inter, è sostanzialmente positivo. Una proposta che "vale" più di un miliardo e 200 milioni per la realizzazione, in project financing, con inizio di profittabilità previsto al 32esimo anno e ricavi nell'ordine di una sessantina di milioni all'anno dallo stadio più quasi altrettanti dal comparto commerciale, senza il quale i club hanno sempre detto che l'operazione non sarebbe economicamente sostenibile.

Gli appunti sono però diversi, la maggior parte molto "tecnici". Si chiede in pratica una documentazione aggiuntiva su vari punti, dalla gestione del traffico alle volumetrie delle funzioni complementari al sistema di teleriscaldamento. Alcune "pulci" arrivano dalla Direzione Transizione Ambientale del Comune, che chiede per esempio stime più corrette sull'emissione delle polveri in cantiere, in particolare del Pm10 che ai dirigenti comunali appare sottostimata, e sull'impatto della demolizione del Meazza.

Un'altra richiesta è quella sulla valutazione corretta dell'attuale impianto. Rispetto a una precedente valutazione di ben 110 milioni di euro, i due club stimano che il Meazza valga poco meno di 50 milioni, mentre il sindaco Beppe Sala, come si sa, ha recentemente richiamato una stima dell'Agenzia Entrate di 70 milioni. Poiché il Meazza è di proprietà del Comune, gli uffici tecnici che si occupano del patrimonio vogliono vederci più chiaro.

Pulci, appunti, richieste d'integrazione, ma nulla di "ostativo" rispetto all'idea generale e complessiva di abbattere il Meazza per costruire un nuovo stadio a fianco. Insomma, la conferenza dei servizi sembra dare un "via libera", anche se è stato già reso noto il parere della Sovrintendenza, secondo cui il Meazza è una «icona dello sport calcistico» e soprattutto appare degno di tutela il secndo anello. La Sovrintendenza afferma che «l'opzione proposta della demolizione, ma da realizzarsi in una fase successiva alla realizzazione del nuovo stadio accanto a quello esistente, non sia da considerarsi l'unica possibile», e che in tal caso, comunque, la valutazione d'interesse storico-paesaggistico sarà affidata alla direzione nazionale Belle Arti e Paesaggio del Ministero dei Beni Culturali. Cioè un organismo più "alto". 

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