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Attualità Sesto San Giovanni / Viale Antonio Gramsci

Come sarà la nuova stazione milanese firmata Renzo Piano (e cosa ci sarà intorno)

Ieri la posa della prima pietra. Il progetto MilanoSesto un investimento di 3,5 miliardi

Il primo passo ufficiale è fatto. Lunedì 11 ottobre è stata posata la prima pietra della nuova stazione di Sesto San Giovanni, il nuovo scalo ferroviario disegnato dall'archistar Renzo Piano con un progetto avveneristico e sostenibile. 

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L'appuntamento ha rappresentato anche l’avvio formale dei lavori di MilanoSesto, il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia e fra i principali in Europa che prevede un investimento di 3,5 miliardi di euro con il coinvolgimento di regione Lombardia, comune di Sesto, Hines, gruppe Prelios e Rfi. 

Come sarà la stazione progettata da Renzo Piano

I lavori per la nuova stazione - che sorgerà nell'area ex Flack - richiederanno due anni e verranno realizzati dall'azienda Cimolai, che si è aggiudicata una gara pubblica la scorsa primavera. Il nuovo scalo ferroviario sarà composto da una passerella di 89 metri di lunghezza per 18 di larghezza, sospesa al di sopra della linea ferroviaria esistente, che avrà una funzione di “ricongiunzione”, unendo due parti di Sesto San Giovanni da sempre divise dai binari, Piazza 1° Maggio e le aree ex Falck. 

Sarà, inoltre, attrezzata con numerosi servizi e spazi commerciali e fungerà da punto panoramico di osservazione su tutto il progetto di MilanoSesto, che trasformerà un’area di 1,5 milioni di metri quadrati, ridisegnando l’assetto urbano dell’intera città di Sesto San Giovanni e contribuendo anche a ridefinire i nuovi confini dell’area metropolitana di Milano.

Come cambia l'area ex Falck 

Non solo una nuova stazione, però. Perché a inizio 2022 partirà anche il cantiere per la realizzazione del primo lotto privato Unione 0, con un investimento di Hines pari a 500 milioni di Euro. Negli spazi - ha fatto sapere Cimolai - "sorgeranno aree destinate all’hospitality e alle attività commerciali di vicinato, un’offerta residenziale innovativa basata su canoni accessibili, servizi dedicati alla persona e uno schema intergenerazionale declinato in student housing per i più giovani e multifamily per professionisti e giovani famiglie", senza dimenticare un parco di 13 ettari, che nella sua forma completa raggiungerà una porzione complessiva di 45 ettari di verde. 

Accanto al lotto denominato "Unione 0" nascerà invece la "Città della Salute e della Ricerca", che ospiterà le nuove sedi dell’Istituto Nazionale dei Tumori e dell’Istituto Carlo Besta.

La nuova città della salute

"La posa della prima pietra per la nuova stazione a ponte è un momento simbolico che apre una nuova era di trasformazioni significative con la riqualificazione delle ex aree Falck, la più ampia rigenerazione urbana a livello europeo, che entra nel vivo. Finalmente, grazie a questa moderna infrastruttura che sarà anche funzionale alla Città della Salute e della Ricerca, le due parti della città da sempre divise dalla ferrovia saranno collegate tra loro. Sesto San Giovanni è pronta a proiettarsi in una dimensione futura dal sapore internazionale, facendo da traino per tutta la Città Metropolitana e permettendole così di tenere il passo delle maggiori metropoli europee. La stazione a scavalco è solo il primo fondamentale tassello all’interno di una riqualificazione senza precedenti che vedrà l'amministrazione comunale grande protagonista nel presente e nell'immediato futuro", ha esultato il sindaco di Sesto, Roberto Di Stefano. 

“Cominciamo a vedere i primi segni tangibili di un lavoro iniziato ormai oltre due anni fa con i nostri partner Hines e Prelios, svolto grazie al supporto fondamentale di Intesa Sanpaolo e alla proficua collaborazione con il comune di Sesto San Giovanni. Proprio attorno a questo nodo importante della rete dei trasporti dell’area metropolitana di Milano tra pochi mesi vedremo sorgere da un lato la Città della Salute e della Ricerca, fortemente voluta dalla Regione Lombardia e, dall’altro, la prima porzione di quella che sarà una vera e propria nuova città grazie all’investimento privato di Hines su quello che chiamiamo lotto Unione 0. Si tratta, nel complesso, di una grande scommessa non solo su Sesto San Giovanni, ma anche sull’area metropolitana milanese, finalmente anche fuori dalle mura del comune di Milano. E si tratta anche di un modo molto concreto di contribuire alla ripresa post covid costruendo un pezzo del futuro collettivo di questo territorio e del Paese", gli ha fatto eco Giuseppe Bonomi, amministratore delegato di Milanosesto. 

Soddisfazione anche nelle parole di Luigi Cimolai, presidente dell'azienda che si occuperà dei lavori: “Siamo orgogliosi di partecipare da protagonisti al più grande progetto di riqualificazione urbana italiano che darà vita alla nuova stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, un’opera ambiziosa per complessità, dimensioni e tempi di realizzazione. In oltre 70 anni di storia, la mia azienda ha consolidato la leadership internazionale operando nei contesti urbani di tutto il mondo, ultimi dei quali New York e Londra, in collaborazione con le più importanti firme dell’architettura, a partire da Renzo Piano. I nostri progetti, avveniristici e dalla grande iconicità, sono sempre studiati per generare un positivo impatto sociale in termini di sostenibilità e vivibilità delle aree interessate".

Presente alla posa della prima pietra anche il presidente di regione Lombardia, Attilio Fontana: "È la plastica rappresentazione di uno dei più grandi e importanti progetti di rigenerazione urbana italiana ed europea. La nuova stazione ferroviaria assumerà un significato strategico oltre che per Sesto San Giovanni, anche per l'intera città metropolitana di Milano e per tutti i suoi collegamenti. Un'opera che valorizzerà e renderà accessibili le ex aree Falck che, grazie all'impegno della regione Lombardia, ospiteranno la 'Città della Salute' e altri insediamenti che avranno sede nell'ambito di questo progetto. L'intervento, di assoluto livello architettonico seguirà standard che mettono al centro della realizzazione dell'opera lo sviluppo sostenibile, coniugando ambiente e infrastrutture per raggiungere l'efficienza di un'infrastruttura assolutamente centrale in chiave urbana ed extraurbana". 

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