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Andrei, lo studente della Bicocca di Milano che ha 'ridato' la vita a un uomo in arresto cardiaco

Il ciclista, 60 anni, era in arresto cardiaco. Così lo studente della Bicocca lo ha salvato

Sangue freddo, preparazione e capacità di intervenire immediatamente. C'è tutto questo nella storia di Andrei Barbulescu, studente dell'università Bicocca di Milano che qualche giorno fa è diventato "eroe per caso" riuscendo a salvare la vita a un ciclista che aveva accusato un malore in strada. 

A raccontare il "miracolo" è lui stesso al sito dell'università meneghina, dove frequenta il primo anno del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicine and Surgery. "Domenica ero in auto con amici, quando all’improvviso abbiamo visto un ciclista, caduto a terra in strada, circondato da diverse persone. Ho chiamato subito l’ambulanza, che per fortuna era stata contattata da altri testimoni, ma abbiamo deciso di fermarci comunque per capire se avesse bisogno di aiuto", dice Andrei. 

E per fortuna che lui e gli amici si sono fermati. "In effetti, ho notato che era steso su un fianco: immagino che qualcuno dei presenti l’avesse spostato pensando di favorire la respirazione. In realtà, come ho potuto osservare, il signore, di circa sessant’anni, era completamente incosciente, non respirava e non aveva battito cardiaco, aveva il viso bluastro - ricorda Andrei -. L’ho quindi spostato in posizione supina, ho eseguito le manovre di rianimazione fino all’arrivo dell’ambulanza. Ora so che questo signore sta bene: dall’ospedale mi hanno richiamato confermando che si è ripreso".

"Ho pensato subito a com’è stata importante la formazione che avevo ricevuto in Inghilterra sul primo soccorso. Vorrei che tutti ci riflettessero: sono poche ore di formazione ma davvero possono salvare una vita - sottolinea il ragazzo -. Al liceo avevo deciso che avrei fatto il medico, quindi ho scelto l’ultimo biennio formativo che mi ha dato solide basi di Chimica, Matematica e Biologia. Già durante questo periodo, ho svolto dei brevi periodi presso reparti ospedalieri: in questo modo mi son reso conto dell’importanza della pratica e del rapporto con i pazienti. Quando son rientrato in Italia, mi è sembrato naturale iscrivermi al nuovo corso di Medicine and Surgery in inglese - ha concluso -. Mi ero informato e avevo visto come il progetto formativo desse molta importanza, fin dai primi anni di studio, alla formazione in reparto". Una formazione che evidentemente funziona. 
 

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