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Gli studenti detenuti in Lombardia non pagheranno le tasse universitarie

Il consiglio regionale ha approvato l'esenzione di circa 140 euro

I detenuti lombardi iscritti all'università non pagheranno la tassa regionale per il diritto allo studio. E' il frutto di un emendamento presentato da Michele Usuelli di +Europa al bilancio di previsione in corso di discussione in consiglio regionale. Lo sgravio sarà di 140 euro a testa e riguarda circa 250 detenuti, che seguono un corso di laurea presso uno degli atenei lombardi. Indirettamente ne beneficiano anche le amministrazioni universitarie e penitenziarie: il procedimento di iscrizione e rinnovo, già molto complesso all'interno degli istituti di detenzione, sarà semplificato.

Il provvedimento vale per il 2023. "L'esonero dal pagamento delle tasse universitarie è dettato dal fatto che gli studenti ristretti non beneficiano di molti dei servizi dell’ateneo (aule, biblioteche, ecc.) ed è una forma di incentivo alla partecipazione ai percorsi formativi nel contesto penitenziario", commenta Usuelli: "Il diritto allo studio è vera forma di riscatto sociale e di riduzione della recidiva".

Stando all'Osservatorio sul diritto allo studio in carcere, promosso dalla Statale e diretto da Marina Brambilla, 150 studenti ristretti sono iscritti all'ateneo di via Festa del Perdono e un centinaio a tutti gli altri atenei della Lombardia. "La decisione del consiglio regionale è un riconoscimento del valore sociale dei percorsi formativi che offriamo agli studenti detenuti", commenta Brambilla. "Si tratta di stanziamenti modesti che, però, hanno un impatto concreto sulla vita delle persone recluse, anche nelle prospettive di qualità della vita e impiego a condanna terminata", conclude Usuelli.

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