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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pubblicato il bando per ristrutturare 8mila case popolari di Milano

I lavori interesseranno 70 complessi per un totale di 250 edifici, ma arrivano pressioni per prolungare i bonus

Circa un terzo delle case popolari di Milano sarà rimesso a nuovo. È stato pubblicato il bando per raccogliere proposte di partenariato pubblico e privato per la ristrutturazione tramite il superbonus 110% di 8.300 alloggi Mm (sui 28mila di proprietà del Comune di Milano), che fanno parte di 70 complessi e 250 edifici. Il fatto è stato comunicato nella mattinata di lunedì 31 gennaio durante l'incontro "Edilizia Popolare: le opportunità per le imprese con il PNRR e il Superbonus 110%", a cui hanno preso parte l'assessore alla Casa del Comune Pierfrancesco Maran, Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, Simone Dragone, presidente di Mm e Corrado Bina, Direttore Divisione Casa Mm.

La scadenza del bando è il 10 marzo e sono esclusi gli alloggi al di fuori del Comune di Milano, gli alloggi che fanno parte di condomini misti e gli edifici con riscaldamento autonomo che più difficilmente si prestano ai due salti di classe energetica richiesti dal superbonus. Non sono stati identificati dei lotti per i proponenti, ma è stata fissata la soglia minima delle commesse a 10milioni di euro, all'interno della quale i proponenti potranno comporre il lotto scegliendo edifici che si trovano all'interno della stessa zona della città di Milano.

Un elemento critico per il bando potrebbe però essere la scadenza per gli interventi di ristrutturazione per beneficiare del Superbonus, fissata al momento al 2023. "Il patrimonio Mm è un candidato perfetto per il Superbonus del 110%, la scadenza del 2023 non può essere un alibi. Ma auspichiamo che arrivino delle modifiche per allungare questa opportunità fino al 2026 che è la durata naturale del Pnrr", ha detto l'assessore Maran.

"Stiamo spingendo le nostre imprese a partecipare, però un prolungamento della durata sarebbe necessario - ha aggiunto Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance -. Chiederemo una proroga al 2026. Il secondo problema è quello che è successo con il Decreto Sostegni che ha bloccato in modo retroattivo la cessione del credito oltre il primo livello anche per i procedimenti già in atto. L'obiettivo era bloccare le frodi, ma in questo modo si vanno a punire anche operatori sani che operano sul mercato, oltre alle persone meno abbienti, le famiglie che non hanno risorse iniziali".

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