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Martedì, 5 Dicembre 2023
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Il Tar non sospende il divieto di caldaie a gasolio da ottobre 2022

No alla richiesta di sospensiva avanzata da Assopetroli. La decisione nel merito a ottobre 2022. Legambiente: "Cambiate le caldaie, ci sono incentivi e si avrà un risparmio"

Il nuovo regolamento per la qualità dell'aria del Comune di Milano "resiste" al Tar: i giudici amministrativi hanno infatti negato la sospensiva richiesta dall'Assopetroli e da altre associazioni di settore, che avevano presentato ricorso contro la messa al bando delle caldaie a gasolio a partire dal primo di ottobre del 2022.

Lo rende noto Legambiente, che in giudizio, insieme ad altre associazioni ambientaliste, si era schierata a fianco di Palazzo Marino. «Il Tar di Milano non ha concesso la sospensiva riservandosi di esaminare la controversia e rinviando a ottobre la decisione nel merito. Pertanto il regolamento comunale continua ad essere in vigore», si legge in una nota di Legambiente.

«Da tempo - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - sosteniamo la necessità di mettere al bando le caldaie a gasolio, fortemente inquinanti ed energivore. Per questo motivo abbiamo appoggiato l’opposizione del Comune di Milano al ricorso di Assopetroli contro il regolamento per la qualità dell’aria: consideriamo la sostituzione dei sistemi di riscaldamento obsoleti una priorità nella lotta all’inquinamento atmosferico».

Sono ancora qualche migliaio, a Milano, i condomini con grandi caldaie a gasolio. Il funzionamento di questi impianti, rispetto a quelli a metano, costa circa il doppio a parità di prestazioni ed emette venticinque volte più particelle inquinanti. E poiché per cambiare l'impianto ci sono incentivi economici, Legambiente invita i condomini a «non perdere l'occasione» e sostituire il prima possibile gli impianti, magari valutando anzitutto quelli a pompa di calore e solari, ovvero a fonti rinnovabili. 

Quando a febbraio era stato annunciato il ricorso, l'assessore all'urbanistica Pierfrancesco Maran aveva duramente attaccato i ricorrenti, definendoli "una lobby che fa male al Paese" e parlando di "battaglie di retroguardia".

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