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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cannabis e consiglio comunale

Test antidroga ai politici milanesi? "Ci si nasconde sotto la sabbia"

La replica dei Radicali alla proposta leghista del test del capello per i consiglieri comunali

Botta e risposta sul test del capello per i consiglieri comunali, chiesto dalla Lega. L'idea del test è venuta a Deborah Giovanati, consigliera leghista, per rispondere ad un'iniziativa del Pd che vorrebbe aprire un dibattito sulla cannabis legale a Palazzo Marino attraverso un ordine del giorno. L'esponente del partito di Salvini ha quindi chiesto, se l'ordine del giorno sarà davvero discusso, che tutti i consiglieri si sottopongano al test del capello "per essere certi di dare un contributo obiettivo ed imparziale nell'analisi e nell'indirizzo della problematica della tossicodipendenza".

Non è mancata la risposta dI Radicali Italiani, uno dei soggetti politici promotori del referendum sulla cannabis legale bocciato dalla Corte costituzionale. "Il ruolo dei politici è governare i fenomeni, non nasconderli sotto la sabbia o lanciare proposte provocatorie", commentano Giulia Crivellini e Federica Valcauda, tesoriera e membro del comitato di Ri: "Il tema è serio e riguarda la vita di più di sei milioni di italiani e più di ventidue milioni di europei: il traffico della cannabis supera i sei miliardi di euro ed un terzo delle persone in carcere è reclusa a causa di un solo articolo, il 73 della Legge 309/1990, che provoca sovraffollamento e aumento dei costi della giustizia".

"Presenteremo delibere di iniziativa popolare su questo tema, convinti della necessità che una grande città come Milano si adegui alle altre città europee in termini di politiche sulle sostanze stupefacenti", aggiungono Luca Biscuola e Nicola Morawetz, segretario e tesoriere dell'Associazione Enzo Tortora: "La legalizzazione della cannabis rappresenta oggi uno strumento di prevenzione e sicurezza per i cittadini che prima di tutto vogliono lasciare fuori la criminalità organizzata dalle loro vite. I consiglieri e le consigliere di Milano firmatari di quella buona proposta ci troveranno sempre pronti nel proseguire al loro fianco la storica battaglia radicale, nella speranza che, anche grazie agli strumenti di partecipazione cittadina, diventi sempre più una battaglia di tutti".

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