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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Riders e treni, partito il dialogo tra Trenord e le aziende di delivery

L'obiettivo è trovare soluzioni condivise. Nel 2020 Trenord vietò per qualche settimana il trasporto di biciclette sui convogli

E' stato avviato un tavolo di confronto tra Trenord e tre aziende di delivery, Uber Eats, Just Eat e Glovo. Perché si è reso necessario? Perché l'azienda di trasporti ferroviari lombarda (partecipata al 100 per cento da Regione Lombardia) da tempo ha deciso di limitare fortemente la possibilità di ospitare, a bordo dei treni, le biciclette, mezzo di lavoro oltre che di trasporto dei cosiddetti rider che, in molti casi, vivono fuori Milano e si spostano in treno.

Non solo: Trenord aveva anche dichiarato ufficialmente che il 95 per cento dei rider non è in regola col biglietto o l'abbonamento quando viene sottoposto a controllo. La difficoltà nella gestione di eventuali convenzioni tra aziende e Trenord risiede nel fatto che, quasi sempre, i rider non sono dipendenti delle società stesse ed inoltre, piuttosto spesso, prestano servizio per più d'una azienda di delivery. 

Dalle schermaglie si è però finalmente passati a un tavolo di lavoro. Secondo Marco Piuri, ad di Trenord, "la novità vera è che finalmente siamo al tavolo a discutere su come provare a mettere in campo delle soluzioni. E' stata superata la fase in cui sembravamo noi quelli che denunciavano un problema e non si capiva perché non lo risolvessimo da soli. E' molto interessante vedere che Just Eat ha detto 'assumiamo i rider'. Mi pare che il mondo del delivery si stia muovendo". Intanto il 60 per cento dei treni di Trenord non ha spazio per ospitare biciclette, dati di giugno 2021.

Quando Trenord vietò le biciclette sui treni

A giugno 2020, appena dopo il lockdown a causa del covid e comunque in un momento in cui era notevolmente alta la domanda di cibo trasportato a casa e, dunque, la richiesta di rider, Trenord aveva unilateralmente vietato il trasporto delle bici (se non quelle pieghevoli) a bordo dei convogli, salvo poi fare una parziale marcia indietro qualche settimana dopo, in seguito anche a proteste da parte dei rider. Secondo Trenord, in alcune fasce orarie si verificavano dei veri e propri 'assalti' ai treni con bici che venivano ammassate nei vestiboli limitando i movimenti dei passeggeri.

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