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Venerdì, 19 Aprile 2024

Alessandro Gemme

Giornalista

Con Trenord non ci resta che piangere

Nel pomeriggio più caldo dell'estate Trenord e Rfi hanno comunicato una scoperta degna del Cern di Ginevra: attraverso una nota stampa hanno fatto sapere di aver inventato "la macchina del tempo". Tradotto? Hanno azzerato la circolazione dei treni nelle gallerie del passante ferroviario di Milano facendo fare ai pendolari (già cornuti e mazziati, è il caso di dirlo) un improvviso triplo salto carpiato indietro nel tempo di 18 anni riportandoli a quando le linee suburbane non esistevano.

Ai city user - persone che quotidianamente fanno la spola tra Milano e l'hinterland per lavorare, non perché non sanno come passare le giornate - non è arrivata nessuna mail né un messaggio di scuse. Sull'app - in un box piuttosto piccolo e poco visibile della schermata principale - è apparso un banner che rimanda alla sezione news del portale in cui è stata copincollata l'intera riprogrammazione ferroviaria (valida fino al 26 luglio, ma non è chiaro quando la situazione tornerà alla normalità).

Il motivo di queste modifiche? Uno solo: le ruote di diversi treni Tsr hanno mostrato una usura maggiore del previsto. Usura che potrebbe essere stata causata dall'ondata di calore di questi giorni. Il condizionale è d'obbligo perché non è chiaro cosa abbia innescato l'anomalia e sul caso sono in corso accertamenti sia da parte di Rfi che Trenord. Inutile dire che si tratta dell'ultimo di una serie di disagi; solo nei giorni scorsi l'azienda aveva cancellato 50 treni a causa del troppo caldo che mandava in autoprotezione i sistemi di aria condizionata delle motrici che, dunque, necessitavano di più manutenzione.

Dopo una parentesi temporale tutto sommato non così tanto nera Trenord sembra essere ripiombata nel periodo periodo più buio della sua storia recente e più precisamente nel 2019 quando l'indice di puntualità era fisso all'80%, praticamente un treno ogni 5 era in ritardo (una vera eccellenza lombarda!).

La riprogrammazione dei treni decisa da Trenord e Rfi è stata dettata da motivi di sicurezza e su quest'ultima non si può (e deve) lesinare, le immagini della tragedia di Pioltello sono ancora impresse nella memoria di molti pendolari. Scriverlo sembra dannatamente banale ma l'attuale sistema ferroviario lombardo non è all'altezza della locomotiva d'Italia. Gli impianti gestiti di Rfi si guastano quasi ad ogni temporale, i treni fanno minuti di ritardo praticamente ogni giorno. E poi sono sporchi. Tremendamente sporchi, soprattutto quelli del passante.

Il servizio funziona male ma gli abbonamenti non costano poco, anzi: da quando è stata introdotta la tariffa Stibm non è possibile sottoscrivere l'opzione "solo treno" e quindi anche chi non utilizza i mezzi di Milano è costretto a pagare la tariffa integrata. Certo, è possibile chiedere il rimborso, ma la procedura è così semplice che sembra quasi di chiedere udienza al papa.

Dalla Regione continuano a ripetere come se fosse un mantra che la situazione migliorerà con l'entrata in funzione dei nuovi treni. Non resta che sperare... anche se citando Mediterraneo: "Chi vive sperando muore cagando".

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