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Il caso

Il passante ferroviario potrebbe non riaprire a settembre

Il problema della maxi usura non è ancora stato risolto e per il momento non c'è nessuna data certa su una possibile riapertura

I biglietti di Trenord sono aumentati ma non c'è nessuna novità sul fronte del passante ferroviario. La linea che taglia in due la città (e che collega l'hinterland con il cuore della city) è ferma e per il momento non è ancora chiaro quando tornerà operativa. Non solo, non è certo che riprenderà con l'inizio di settembre, come confermato a MilanoToday dalla società di piazzale Cadorna.

Il motivo? Uno solo: le ruote dei treni continuano a deteriorarsi significativamente quando percorrono i binari che dividono le stazioni di Dateo e Porta Vittoria. Durante i test delle ultime settimane - nonostante le modifiche effettuate - l'acciaio ha continuato a mostrare segni di usura superiore alla norma e per il momento i tecnici non sono ancora venuti a capo del problema. "C’è ancora un tavolo tecnico in corso, aspettiamo la fine del tavolo che sta facendo da regia per le prove e le azioni da seguire", ha spiegato Rfi a MilanoToday. Inoltre, sempre la società proprietaria dell'infrastruttura, ha fatto sapere che attualmente non è prevista alcuna sostituzione dei binari.

Il problema esiste e persiste, non è ancora chiaro come si possa risolvere ma se non si trova una soluzione i disagi per i pendolari sono destinati ad aumentare esponenzialmente. Lo stop del passante, infatti, è arrivato in un periodo in cui i treni sono sempre pressoché vuoti: pochi studenti e pochi lavoratori grazie alle ferie. Con la ripresa delle scuole superiori, delle università e il rientro in ufficio i passeggeri aumenteranno sicuramente e le corse attualmente a disposizione potrebbero non bastare affatto, anzi.

Caos passante: cosa sta succedendo

La linea è stata chiusa in fretta e furia il 23 luglio quando l'azienda ferroviaria si è resa conto che le ruote dei Tsr, i treni che si inabissano nelle gallerie del passante, presentavano una usura notevolmente superiore al normale. Praticamente l'acciaio si consumava di un millimetro ogni mille chilometri, stesso tasso di deterioramento che - stando ai dati di Trenord - si dovrebbe riscontrare ogni 80mila chilometri.

Il vero centro della questione è la causa di questo maxi consumo. Per il momento i tecnici hanno scoperto che il problema si verifica tra le due stazioni milanesi (il tratto di binari era anche finito sotto sequestro da parte della procura) ma non è ancora chiaro a cosa sia dovuto. In un primo momento era finito sul "banco degli imputati" un ingrassatore ma dopo diversi test non sembra essere l'unico responsabile.

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