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Trenord, la giunta lombarda propone la proroga per un anno «dopo l'emergenza sanitaria»

La proposta in un emendamento al bilancio presentato dalla giunta. Carretta (Azione): «Sfruttiamo questi 12 mesi per programmare una gara europea»

La Regione Lombardia vuole prorogare di dodici mesi il contratto di servizio con Trenord "causa Covid". In precedenza, la giunta aveva manifestato l'intenzione di lavorare alla conferma di Trenord come fornitore del servizio di trasporto su rotaia fino al 2030, senza gara, in cambio di cinque miliardi di euro. L'attuale contratto scadrebbe all'inizio del 2021.

La nuova proroga è contenuta in un emendamento presentat dall'assessore al bilancio Davide Caparini nell'ambito della legge regionale di stabilità. Secondo quanto si legge, il calcolo dei dodici mesi partirebbe «dopo la fine dell'emergenza sanitaria». La procedura di riaffidamento diretto fino al 2030 era venuta a galla a gennaio 2020, ma la Regione ci stava lavorando già da prima. L'emergenza Covid ha però bloccato di fatto l'avvio delle procedure. Così ora la giunta "corre ai ripari" e propone un riaffidamento diretto per un anno, che verrà sicuramente "blindato" e approvato dalla maggioranza in consiglio regionale.

Ma dopo? Poiché al momento sono appunto bloccate le procedure di riaffidamento pluriennale, qualcuno vede spiragli per tornare a proporre la gara. E' Niccolò Carretta, consigliere regionale di Azione, il movimento di Carlo Calenda. Secondo Carretta, l'anno ulteriore di affidamento a Trenord «dovrà fornire lo spazioo temporale per la progettazione di gare europee almeno su alcune tratte. L'emergenza Covid-19 ha rivoluzionato il modo di muoversi dei cittadini lombardi e Regione Lombardia dovrà tenerne conto ragionando in ottica qualitativa e quantitativa ottimizzando il servizio ed evitando il rischio di assembramento».

In precedenza, l'assessora ai trasporti Claudia Maria Terzi aveva bollato come «demagogica» la proposta di una gara europea, come la stessa Ue chiederebbe e come già accade da anni in mezza Europa, sostenendo che «non c'è alternativa italiana a Trenord». Gli enti locali possono evitare la procedura di gara comunitaria se affidano il servizio a una propria partecipata. E Trenord è in parte di proprietà proprio di Regione Lombardia, che la controlla sia direttamente sia indirettamente tramite Ferrovie Nord Milano.

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