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Così la Lombardia vuole combattere i tumori al pancreas

La Lombardia pensa a creare una rete regionale delle "pancreas unit"

Fornire ai pazienti tutta l'assistenza di cui hanno bisogno. E fare in modo che l'intervento della sanità sia rapido e coordinato. Regione Lombardia, ha fatto sapere il Pirellone in una nota, "costituirà la rete regionale delle 'pancreas unit' per rispondere in modo più appropriato ed efficace alla cura dei tumori al pancreas".

Il via libera è arrivato lunedì con l'ok alla delibera presentata dalla vicepresidente e assessore al welfare, Letizia Moratti. "Il carcinoma pancreatico - ha spiegato - è la neoplasia con più elevata mortalità. Negli ultimi anni, la ricerca clinica ha migliorato le possibilità di cura, ma il percorso diagnostico e terapeutico rimane particolarmente complesso. Per questo è importante dare una risposta ancor più puntuale e articolata, dove il concetto di centralità del paziente e della sua presa in carico siano elementi fondamentali intorno ai quali devono ruotare tutte le figure coinvolte nel processo di diagnosi e cura".

In Italia nel 2020 sono state stimate circa 14.155 nuove diagnosi e nello stesso anno si sono registrati circa 12.917 decessi. Per questo la direzione generale welfare, da ormai qualche mese, sta lavorando alla realizzazione della rete attraverso anche l'istituzione preliminare di un gruppo di lavoro ad hoc. "La complessità del percorso diagnostico e terapeutico del carcinoma pancreatico, l'alta specializzazione necessaria e le diverse figure mediche coinvolte, richiedono del resto un approccio multidisciplinare e integrato che trova la sua piena attuazione nell'individuazione di centri di riferimento 'pancreas unit' - hanno sottolineato dalla regione -. Strutture organizzative al cui interno sono presenti le figure professionali delle varie discipline che in sinergia tra loro, hanno l'obiettivo di migliorare la risposta di cura di queste patologie.

"Le 'pancreas unit' - ha aggiunto la Moratti - permetteranno al paziente di seguire un percorso diagnostico terapeutico assistenziale predefinito e integrato, erogato da centri con adeguate tecnologie, personale competente e con elevati volumi di trattamento. La complessità della diagnosi e cura dei tumori pancreatici richiede competenze specifiche e servizi clinici non disponibili in tutti gli ospedali lombardi. Queste considerazioni hanno fatto emergere la necessità di costruire la rete regionale delle 'pancreas unit' secondo il modello organizzativo hub e spoke". Quindi ci saranno ospedali "hub", di riferimento, che riceveranno i pazienti dalle strutture "spoke", periferiche. 

"Dopo la fase più emergenziale della pandemia - ha concluso l'assessore al welfare - proseguiamo nel nostro impegno per dare sempre risposte nel segno di una sanità d'eccellenza. Dopo la delibera sul recupero delle liste d'attesa in campo oncologico, anche con questo provvedimento confermiamo la nostra attenzione sul campo della prevenzione, diagnosi e cura".

La direzione generale welfare - hanno già annunciato dalla regione - "censirà le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate a contratto coinvolte nel trattamento dei tumori pancreatici che nel territorio regionale possiedono i requisiti minimi previsti. In base al livello di prestazioni offerte, sarà definito l'elenco delle strutture sanitarie identificate quali 'centri hub' e 'centri spoke' che apparterranno alla rete regionale delle 'pancreas Unit".

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