L'Università Statale è l'università preferita dai detenuti
È la prima in Italia per numero di studenti ristretti iscritti ai propri corsi: 127 persone, oltre il 10% del totale nazionale
La Statale di Milano è il primo ateneo italiano per numero di studenti carcerati iscritti ai propri corsi. Attualmente sono 127 e rappresentano oltre il 10% del totale nazionale (1.246). I dati sono stati resi pubblici nell’ambito dei lavori dell’assemblea annuale della Conferenza nazionale dei poli universitari penitenziari (Cnupp), che si è tenuta nei giorni scorsi presso l’università di Padova, nell’ambito dell’ultimo monitoraggio sulle attività dei poli penitenziari, relativo all’anno accademico 2021/22.
"I dati che riguardano in particolare il nostro ateneo, il cui polo è nato alla fine del 2015, ci riempiono di soddisfazione: grazie all’impegno di tutte le componenti attive nel nostro progetto carcere, soprattutto allo straordinario lavoro svolto dalle centinaia di studentesse e studenti del nostro ateneo che si sono impegnati nel ruolo di tutor, la Statale risulta nettamente l’università italiana con il più alto numero di studenti ristretti e il maggior numero di dipartimenti coinvolti", ha commentato Stefano Simonetta, docente di storia della filosofia e referente del progetto.
Come funziona l'università in carcere
La Statale attualmente ha 23 corsi universitari attivi in carcere. I corsi funzionano grazie ai docenti ma anche, e soprattutto, grazie ai 107 tutor che lavorano fianco a fianco dei detenuti (55 a Bollate, 47 a Opera, 5 a Pavia). Il loro ruolo risulta fondamentale nella traduzione pratica del diritto allo studio, poiché ovvia alla maggior parte delle limitazioni che caratterizzano la condizione detentiva: supportano infatti gli studenti ristretti in ogni fase del loro percorso accademico, aiutandoli nella costruzione di un metodo di studio efficace, affiancandoli nella preparazione degli esami e occupandosi della gestione dei materiali didattici tra carcere e biblioteche di ateneo.