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Lombardia, è allarme per i vaccini antinfluenzali: «Rischiamo di non averli»

Sei gare per acquistare le dosi, risultati alterni. E il tempo inizia a stringere

In Lombardia, in autunno, si rischia che non ci siano abbastanza vaccini contro l'influenza. Aria, la centrale acquisti della Regione, ha indetto nel 2020 ben sei gare per l'acquisto delle dosi, anche sulla base della necessità di vaccinare più persone del solito nell'anno dell'emergenza covid, ma pare non riuscire a trovarle, e il tempo comincia a stringere. E per di più ha chiesto, per gli adulti, due milioni e mezzo di dosi, che però non basterebbero neppure per i residenti over 60.

La denuncia, sulla base degli esiti delle gare fin qui svolte, è del Partito Democratico. «Aria non ha una struttura in grado di reggere il lavoro che la giunta aveva deciso di affidarle», affonda il capogruppo Fabio Pizzul, «ed è l'anello debole dell'intera catena regionale».

Nel 2019 vennero vaccinate, in Lombardia, circa un milione e 200 mila persone, raggiungendo tra l'altro standard non elevati: ad esempio, il 48% degli over 65, tanto che l'allora direttore del settore Welfare Luigi Cajazzo raccomandava ai centri vaccinali di elevare la percentuale fino almeno al 75%. Con l'emergenza covid, tutti gli esperti sottolineano che sarà importante aumentare ancora di più il numero di persone vaccinate. I lombardi over 60 sono due milioni e 900 mila, i minori un milione e 700 mila di cui i bambini da zero a sei anni 577 mila. 

Sei gare per acquistare le dosi

La prima gara, del 26 febbraio, a pochi giorni dall'esplosione dell'emergenza covid, chiedeva un milone e 350 mila dosi per adulti e 20 mila per bambini a un prezzo unitario (4,50 euro) inferiore a quello del 2019. La stessa quantità, all'incirca, del 2019, sebbene il settore Welfare avesse chiarito che bisognava aumentare i vaccini. E l'emergenza covid non era ancora diventata lo tsunami che sappiamo.

Il prezzo inferiore a quello del 2019 ha comunque scoraggiato le aziende offerenti, e così la seconda gara (del 26 marzo) ha riproposto le stesse quantità ma al prezzo unitario di 5,90 euro. Il 15 maggio la direzione Welfare ha scritto ad Aria lamentando l'insufficienza della quantità richiesta e il 22 maggio Aria ha annullato la gara. «Non avrebbe potuto, intanto, cercare di prendere quelle dosi?», chiede ora Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd.

E siamo alla terza gara, datata 26 maggio. Viene finalmente aumentata la quantità di vaccini per adulti (ora due milioni), ma l'esito non è ancora buono. Non vengono infatti presentate offerte per il lotto adulti mentre viene interamente acquistata la quantità pediatrica (20 mila e 500 dosi). Serve una quarta gara, aperta il 18 giugno con procedura d'urgenza. Aria cerca ora due milioni e mezzo di vaccini per adulti, 200 mila dosi per gli operatori sanitari e 70 mila per gli ospiti delle Rsa (questi ultimi a un prezzo unitario elevato, 25 euro a dose). Tuttavia per il lotto degli ospiti delle Rsa non vengono presentate offerte.

Viene invece interamente assegnata la quantità di 200 mila dosi per gli operatori sanitari, nonché una piccola parte delle dosi per adulti: appena 200 mila, con consegna entro il 31 ottobre 2020 ma con possibilità di deroga fino al 15 novembre. Va detto che le linee guida ministeriali raccomandano di cominciare la campagna vaccinale antinfluenza all'inizio di ottobre. E' necessaria una quinta gara, aperta il 29 giugno replicando la quarta. La chiusura è del 3 luglio ma la gara è ancora "in valutazione". Si sa soltanto che non sono state presentate, stavolta, offerte per ulteriori 200 mila dosi per gli operatori sanitari. Nulla si sa, al momento, dei vaccini per adulti e di quelli per ospiti delle Rsa.

Per ora pochissime dosi rispetto al necessario

E siamo alla sesta (e per ora ultima) gara: quella aperta il 24 luglio per la ricerca di 500 mila dosi pediatriche con il metodo dello spray nasale, al costo unitario di 18 euro. La procedura si concluderà il 31 luglio. Ricapitolando, la Regione Lombardia attualmente ha acquistato 200 mila dosi per adulti, 200 mila per gli operatori sanitari, 20 mila e 500 dosi pediatriche. Probabilmente, nella valutazione della penultima gara, già chiusa, vi sarà l'acquistoo di dosi per adulti, ma al momento non si sa quante. 

«Ad oggi non abbiamo vaccini», commenta Carmela Rozza: «Tutti gli esperti raccomandano una copertura vaccinale massima in autunno, anche per evitare la confusione diagnostica tra influenza 'normale' e covid e, secondo alcuni, perché il vaccino antinfluenzale potrebbe aiutare a proteggere dal covid. Rischiamo di avere pressioni incredibili negli ospedali lombardi. Si poteva operare fin dall'inizio, o almeno ad aprile o maggio, con cognizione di causa». Ovvio il riferimento al prezzo inizialmente troppo basso, alle quantità inizialmente insufficienti, al fatto che in tutto il mondo i Paesi stanno cercando di aumentare la scorta di vaccini antinfluenzali. 

Si rischia di arrivare troppo tardi 

Arrivare con le gare a luglio significa anche, necessariamente, dover dare più tempo alle imprese farmaceutiche: di qui la possibilità di consegnare entro metà novembre le dosi, una tempistica che però "cozza" con la necessità d'iniziare al più presto la campagna di vaccini, per non dire del fatto che bisognerà organizzare concretamente la vaccinazione di molte più persone rispetto all'anno scorso (a patto di trovare le dosi) riispettando per giunta regole di distanziamento che l'anno scorso non c'erano. In parole più semplici, serviranno nuove strategie, nuovi luoghi e nuovo personale per erogare le vaccinazioni. 

«Non si può continuare a giustificarsi evocando lo "tsunami"», conclude Rozza: «Da un certo punto in poi bisogna mettere in campo responsabilità e capacità di governo. E' in gioco la salute pubblica dei lombardi». E Pizzul ricorda la mozione presentata dal Pd in aula il 24 giugno, approvata all'unanimità, per chiedere l'obbligatorietà del vaccino per le categorie fragili (over 60, malati di hiv e cancro, disabili gravi, bambini e così via). I numeri contrastano con questa strategia che pure tutti i consiglieri regionali hanno avallato con il loro voto.

La replica di Gallera: «Saremo pronti»

Non è mancata la replica dell'assessore al welfare Giulio Gallera, che respinge l'ipotesi di allarme vaccini antinfluenzali per la Lombardia. «Ne avremo a disposizione 2,4 milioni», afferma sicuro l'assessore spiegando che «le procedure di acquisto concluse hanno già assicuratto la fornitura di 1.888.000 vaccini», un numero diverso da quelli forniti dal Pd e che quindi, forse, comprende una parte di vaccini acquistati con la penultima gara, quella di cui ancora non è stato reso pubblico l'esito.

L'assessore conferma che «la campagna vaccinale partirà, come ogni anno, la seconda metà del mese di ottobre» in vista di un picco influenzale che, per il 2020/2021, è previsto per dopo la metà di gennaio 2021. «Una massiccia copertura vaccinale sarà importante anche per una tempestiva diagnosi del coronavirus al manifestarsi di sintomi simil influenzali», conclude Gallera confermando anche che la distribuzione ai medici e pediatri di famiglia avverà, anche quest'anno, attraverso le farmacie.

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