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Via Bolla: "O si sgombera subito o sarà caos". E Sala rilancia il gestore unico

La polemica politica dopo la maxi rissa e l'incendio di un'auto. Rozza (Pd): "O si interviene o sarà caos, vanno sgomberati subito gli abusivi". De Chirico (Fi): "Sala non si metta medaglie, vanno fatti investimenti"

Prima la maxi rissa, poi l'auto incendiata (per vendetta?). Infine, domenica 12 giugno, scende in campo anche il sindaco di Milano Beppe Sala, con un post su Instagram in cui mette a confronto l'abusivismo nelle case popolari di proprietà del comune (gestite da MM) e di proprietà regionale (gestite da Aler). "Molti dei problemi nascono dall'abusivismo", commenta Sala, che ripercorre i dati dal 2016, da quando è primo cittadino: "I dati dicono come abbiamo lavorato in questi anni. Nelle case del comune abbiamo onestamente fatto un discreto lavoro. Non è stato così invece per le case Aler. E tanto per essere chiari, nelle case Aler di via Bolla si arriva al 35 per cento di abusivismo".

Le occupazioni abusive nelle case Aler, secondo i dati pubblicati da Sala, veleggiano sempre sopra i 3.000 alloggi tranne nel 2014. Dopo una 'punta' nel 2017 e 2018, in cui arrivavano anche a quasi 3.500, nel 2021 sono scesi a poco più di 3.100. Al contempo, nelle case comunali di MM i numeri sono in calo costante: nel 2018 erano 1.024 gli appartamenti occupati, nel 2021 appena 636. Attualmente la percentuale di occupazione abusiva è dell'8,3 per cento nelle case Aler e del 2,3 per cento in quelle comunali.

"Gestore unico"

Il sindaco sottolinea però che "i problemi sono anche altri" e, partendo dal fatto che circa un milanese su dieci vive in abitazioni di edilizia popolare, torna a proporre di "cambiare strutturalmente il modello di gestione", affidando tutte le case pubbliche milanesi ad un unico gestore: "Rinnoverò l'invito a Regione Lombardia per cercare una soluzione che vada in quella direzione". Un'ipotesi, quella della gestione unitaria, proposta proprio da Sala all'indomani della rielezione a sindaco, nell'autunno del 2021, accolta all'epoca con tiepide aperture dal Pirellone. Ma, per ora, non se n'è fatto nulla. "Le grandi città sono tante cose insieme", commenta Sala alla fine, citando i 400 mila visitatori per la Design Week, "ma differenze sociali così profonde non sono accettabili".

"Rigenerare i palazzi"

"E' stucchevole che il primo cittadino di Milano cerchi di mettersi la medaglia del più bravo", la replica di Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia in comune: "Sala omette di dire che MM ha un rapporto privilegiato con polizia locale e servizi sociali. Che, nel caso degli alloggi occupati ad Aler, spesso non escono nemmeno a verificare chi sono gil abusivi". Secondo De Chirico, il comune "dovrebbe trovare una collocazione per gli 80 nuclei abusivi che occupano le palazzine" di via Bolla, ma "il sindaco non dice la sua soluzione". Per l'esponente azzurro la cosa non si risolve con un unico gestore ma "con investimenti pubblici per realizzare nuove case popolari o per rigenera palazzi abbandonati e degradati". 

"Se non si interviene sarà il caos"

E la consigliera regionale del Partito democratico Carmela Rozza, dopo un sopralluogo con il vice presidente del municipio 8 Fabio Galesi, chiede che la prefettura decida, fin da lunedì, "l'immediato sgombero degli abusivi", per poi procedere con i lavori di riqualificazione. "Chi pensasse che la buriana sia passata", conclude Rozza, "non ha capito come funzionano queste cose. Tutto può succedere, o si interviene subito o sarà il caos".

Déjà Vu

A febbraio di quest'anno, dopo un incendio scoppiato in una cantina stracolma di rifiuti, si assisteva più o meno alle stesse polemiche tra istituzioni e politici. Ed anche risalendo più indietro nel tempo si troverebbero, fotocopia, le stesse dichiarazioni, promesse, proposte. Ad aprile di quest'anno, la Regione prometteva un censimento degli abusivi, insieme alla questura di Milano, per capire chi deve essere ricollocato e chi no, per poi far partire un piano di riqualificazione. La 'stecca' dei civici 26-36 dovrebbe essere ristrutturata sfruttando il superbonus 110 per cento, l'altra, quella dei civici 38-42, riducendo il numero di alloggi (ora tutti bilocali piuttosto piccoli) e rifacendo facciate e parti comuni. Ma l'assessore alla casa di Regione Lombardia, Alessandro Mattinzoli, in quell'occasione non aveva dettato i tempi di tutta l'operazione, comunque piuttosto lunga.

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