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Milano ha una via dedicata a Sciascia, ma senza una cerimonia ufficiale con discorsi e pubblico

Scoperchiata la targa di un tratto di strada a Niguarda da oggi dedicato allo scrittore e parlamentare siciliano

Milano ha una via dedicata allo scrittore (e parlamentare) Leonardo Sciascia. E' un 'pezzo' di via Tremiti, in zona Niguarda, a cui è stato cambiato il nome per il tratto tra le vie Guido da Velate e Pozzobonelli. Le targhe sono state scoperte mercoledì 4 agosto 2021 dall'assessore alla cultura Filippo Del Corno e dal presidente del Municipio 9 Giuseppe Lardieri.

Le foto di rito suggellano il cambio di denominazione del tratto di via. Il fotografo ufficiale del Comune di Milano ha immortalato i due amministratori mentre sfogliano e tengono in mano il volume che raccoglie i discorsi parlamentari di Sciascia, deputato del Partito Radicale dal 1979 al 1983. Tuttavia non è stata programmata una cerimonia ufficiale con presenza di pubblico e 'discorso delle autorità'. 

Immediata la reazione dei promotori dell'intitolazione, tra cui Gianni Rubagotti dell'associazione per l'Iniziativa Radicale Myriam Cazzavillan e l'avvocato Raffaele Della Valle, amico personale dello scrittore siciliano. "Nel mese in cui i milanesi sono in vacanza, una microscopica via della periferia di Milano viene intitolato a Sciascia, senza nessun discorso ufficiale. Questo il modo in cui il responsabile nazionale della cultura del Partito Democratico (nominato da Enrico Letta) oltre che assessore alla cultura cittadino, Filippo Del Corno, celebrerà l'anno del centenario della nascita dello scrittore siciliano", si legge in una nota firmata da Della Valle e Rubagotti ma anche da Enrico Borg (già consigliere provinciale), Mirko De Carli (consigliere nazionale del Popolo della Famiglia) e Giampaolo Giorgio Berni Ferretti (associazione Milano Vapore).

"Gli eredi del Pci ancora risentiti con lui?"

"E, forse senza saperlo, Del Corno gli rende l’omaggio migliore perché mostra quanto ancora sia viva la rottura e il risentimento che fu del Partito Comunista Italiano per il 'tradimento' dello scrittore siciliano (che poi era la sua volontà di restare se stesso e di non sottomettersi alla ragion di partito del compromesso storico)". Sciascia, infatti, fu eletto consigliere comunale a Palermo per il Pci nel 1975 ma si dimise nel 1977 per poi candidarsi al parlamento coi radicali due anni più tardi.

"Berlinguer e Pajetta non ci sono più, Occhetto è fuori dall’agone politico, l’Unione Sovietica è andata letteralmente in frantumi. Ma per gli eredi di quel mondo Sciascia rimane ancora qualcuno a cui voltare le spalle senza salutarlo, uno scandalo da nascondere. E questo dimostra come anche il più piccolo incontro, articolo o opuscolo che ricordi Sciascia sia infinitamente prezioso e sia infinitamente utile continuare a crearne, specialmente nella città del suo amato Alessandro Manzoni", conclude la nota.

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