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Milano: Villa Necchi e Palazzina Appiani riaprono subito. Il Fai: «Assurdo chiudere domenica»

Il Fondo Ambiente Italiano durissimo contro la decisione di tenere chiusi di domenica i musei. E intanto riapre i suoi gioielli milanesi senza aspettare ancora

Il Fai (Fondo Ambiente Italiano) non aspetta marzo e riapre subito alle visite i beni di sua proprietà, tra cui Villa Necchi Campiglio (via Mozart) e Palazzina Appiani (viale Byron) a Milano. Con il ritorno in zona gialla è possibile riaprire mostre e musei e il Fai non perde l'opportunità. Villa Necchi Campiglio sarà aperta dal mercoledì al venerdì dalle ore 10 alle 18, Palazzina Appiani giovedì e venerdì dalle ore 10 alle 18.

Villa Necchi Campiglio riapre dunque mercoledì 3 febbraio. Giovedì 4 sarà la volta di Villa e Collezione Panza a Varese, Palazzina Appiani a Milano, Negozio Olivetti in piazza San Marco a Venezia e Abbazia di San Fruttuoso a Camogli (Ge). Sono già regolarmente aperti Torre e Casa Campatelli a San Gimignano (Si), la Baia di Ieranto a Massa Lubrense (Na) e Casa Noha a Matera. Gli altri Beni Fai in tutta la penisola che si trovano in zona gialla rispetteranno il consueto calendario annuale e riapriranno a partire da sabato 6 marzo. La prenotazione è consigliata e si può effettuare sulle pagine web dei singoli beni.

Il Fai: «Fateci aprire anche domenica»

«Come previsto da una disposizione poco comprensibile se non inopportuna, le aperture avverranno nei soli giorni feriali, così mortificando sia il servizio civico che un museo deve svolgere, sia il ritorno economico che gli incassi da biglietteria e le vendite al bookshop consentono soprattutto nei giorni festivi», scrive il Fai in una nota, sottolineando l'assurdità della disposizione, di cui tanto si parla in questi giorni.

«I lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria effettuati consentono ora di riaprire immediatamente in perfetta efficienza: una decisione che se da una parte ha sicuramente un elevato valore simbolico, dall’altra impone uno sforzo economico a cui rischia di non corrispondere un’effettiva sostenibilità se l’apertura non verrà estesa anche ai giorni festivi», continua il Fai: «Se da un lato può essere comprensibile riattivare per gradi la vita culturale del Paese, è bene considerare che gli sforzi che siamo chiamati a compiere rischiano di essere troppo onerosi. La riapertura nei soli giorni feriali è un ostacolo fortemente penalizzante: le visite del fine settimana, infatti, rappresentano ben oltre la metà degli ingressi totali».

«L’apertura nei fine settimana, nei limiti della lotta alla pandemia, è per la sopravvivenza stessa dei musei una necessità assoluta», conclude il Fai.

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