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Violenza sulle donne, iniziativa in Regione per promuovere sensibilizzazione

Le parole di Fermi e De Corato, nonché del garante delle vittime. E Bocci (Pd) in aula chiede più sostegno dalla Regione ai centri antiviolenza

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il consiglio regionale ha ospitato un incontro promosso dal Garante delle vittime di reato con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul significato rispetto, con particolare attenzione all’universo femminile e alla sfera relazionale che vede le donne protagoniste: una parola scritta anche sulla maglietta arancione che il presidente Alessandro Fermi ha indossato sotto la giacca.

"Sensibilizzare e informare i cittadini sono dovere e compito tra i più importanti delle istituzioni e sono obiettivi che vanno perseguiti non soltanto in occasioni particolari, ma nella quotidianità di tutti i giorni", ha evidenziato Fermi. "La prevenzione è fondamentale così come lo è la presa in carico dei casi di uomini violenti", ha aggiunto Elisabetta Aldrovandi, Garante regionale per la tutela delle vittime di reato: "È importante che le donne sappiano che hanno delle possibilità di difendersi non solo attraverso il numero di emergenza dedicato ai maltrattamenti in famiglia o di genere (il 1522), ma anche con il 'codice rosso', uno strumento giuridico di tutela preventiva a garanzia di chi subisce maltrattamenti, con cui si stabilisce che la vittima venga ascoltata entro le 72 ore successive alla denuncia".

"I numeri delle violenze sulle donne sono ancora molto preoccupanti – ha aggiunto l’assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato - e oggi è necessario costituire nelle questure sezioni speciali dedicate ai crimini contro le donne e formare con corsi regionali sui reati familiari e di genere la polizia locale".

Bocci (Pd): "Più attenzione al rispetto e sostegno ai centri antiviolenza"

Intanto, in consiglio regionale, il Partito democratico ha chiesto più sostegno alle donne e ai centri antiviolenza anche da parte della Regione. "Da molti anni abbiamo imparato la parola femminicidio", è intervenuta in aula Paola Bocci: "Una violenza trasversale che colpisce tutti gli strati sociali e tutte le generazioni. Si compie soprattutto tra le mura di casa". Secondo la consigliera, "le donne hanno soprattutto paura di diventare vittime una seconda volta, trattate come se fossero colpevoli per la violenza subita". Di qui la necessità di educare "al rispetto, impegnandosi come istituzioni e come società intera sul fronte culturale, a partire dalla formazione, dal riconoscimento delle differenze, fin dai più piccoli, dalla scuola materna, insegnando che non va tollerata, giustificata e incoraggiata alcuna violenza".

Fondamentali i centri antiviolenza da sostenere: "Sono un punto di forza nel contrasto agli abusi, luogo di prima accoglienza e ascolto delle donne fragili. La giunta Fontana potrebbe fare di più per le donne vittime, potenziando gli strumenti di supporto già in atto, introducendone di nuovi e garantendo l’erogazione dei fondi ai Comuni e ai centri in tempo utile".

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