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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"In Lombardia liste d'attesa ridotte per le visite mediche", dice la Regione

11.145 le prestazione sanitarie aggiuntive erogate grazie alla scelta di tenere aperti gli ambulatori di sera e nei giorni festivi e prefestivi

Meno attese per i lombardi che devono sottoporsi a esami e visite mediche. A dirlo è la Regione, sottolineando come tra maggio e settembre di quest'anno siano state erogate 11.145 prestazioni sanitarie aggiuntive grazie alla scelta di tenere aperti gli ambulatori di sera e nei giorni festivi e prefestivi.

"Una decisione lungimirante - le parole del governatore lombardo Attilio Fontana - che ci spinge ad andare avanti con questa sperimentazione molto apprezzata dai cittadini. Con la fine della pandemia abbiamo ritenuto prioritario ridurre le liste d'attesa e accrescere l'offerta per i pazienti". "È una misura - ha aggiunto la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti commentando i dati comunicati dalle Aziende Sanitarie pubbliche (Asst/Irccs) che, dall'1 maggio, garantiscono prestazioni anche nelle fasce serali (dalle 20 alle 24) dal lunedì al venerdì, nei pomeriggi dei giorni prefestivi e nei giorni festivi - che ho fortemente voluto pensando in particolare alle donne, impegnate sul fronte del lavoro e della famiglia: andare loro incontro in termini di orari in modo da facilitare l'accesso alle cure e agli esami diagnostici per la prevenzione, come le mammografie".

"Grazie a questa offerta - ha continuato Moratti - in orari in cui le costose apparecchiature sarebbero altrimenti ferme, oltre 11mila cittadini in più, da maggio a settembre, hanno avuto accesso a prestazioni sanitarie ambulatoriali. In questo modo riduciamo progressivamente le liste d'attesa. Un obiettivo su cui Regione Lombardia ha investito 84 milioni di euro". Il 7,1% degli esami di risonanza magnetica e l'8,5% delle Tac in Lombardia, ad esempio - fa sapere palazzo Lombardia - sono state erogate di sera, nei festivi e nei prefestivi nelle strutture sanitarie che hanno aderito alla sperimentazione decisa dalla Giunta regionale.

La sperimentazione ha una durata di 12 mesi. L'iniziativa riguarda, in particolare, le prestazioni di diagnostica per immagini erogate dalle grandi attrezzature (tac, risonanza magnetica, mammografia). Nulla cambia per i cittadini che pagano soltanto il ticket, se dovuto. In Lombardia le prestazioni aggiuntive 'fuori orario' sono passate dalle 4.761 dello scorso maggio alle 11.145 di settembre. Hanno attuato la sperimentazione nel territorio dell'Ats di Milano: Asst Niguarda, Asst Ss. Paolo e Carlo, Asst Fbf Sacco, Asst Pini/Cto, Asst Ovest Milanese, Asst Rhodense, Asst Nord Milano, Asst Melegnano Martesana, Asst Lodi, Irccs Istituto Nazionale dei Tumori, Irccs Istituto Neurologico Besta, Irccs Policlinico di Milano. L'incremento è stato del 163%. Da maggio a settembre sono state erogate 5.560 prestazioni aggiuntive in orario serale, il sabato e la domenica.

"Le aziende - ha concluso la vicepresidente Moratti - hanno avuto massima libertà nel determinare le prestazioni da erogare tenendo conto delle aree più critiche rispetto ai tempi di attesa. Aspettiamo i dati del secondo semestre ma già oggi possiamo dire che la sperimentazione ha dato ottimi riscontri".

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