Covid, Milano si sveglia in zona arancione: riaprono i negozi. Galli: "Scelta politica"
Il governatore Fontana: "Non è il momento n cui ci si può comportare come si faceva prima"
Cambia il colore dell'emergenza coronavirus a Milano e in Lombardia: da oggi (domenica 29 novembre) la Regione passa da fascia rossa ad Arancione. Meno divieti, qualche libertà in più. Ma, come "non è il momento n cui ci si può comportare come si faceva prima", aveva ammonito nei giorni scorsi il governatore Fontana.
Sostanzialmente le grosse novità sono tre: i negozi possono riaprire, gli studenti delle scuole medie torneranno in classe e si potrà circolare all'interno del proprio comune di residenza senza autocertificazione.
Lombardia zona arancione: ecco tutto quello che si può fare
Lombardia zona arancione, Galli: "Scelta politica"
Sulla decisione di "trasformare" la Lombardia zona arancione è intervenuto anche Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano e docente all'Università Statale del capoluogo lombardo. Secondo Galli, intervenuto a Otto e Mezzo su La7 nella serata di sabato 28 novembre, si è trattato di una scelta politica.
"Non ho voglia di parlare di scale cromatiche, sono scelte di tipo politico a questo punto", ha detto durante il programma di Lilli Gruber. "Quelli che dovevano parlare come esperti hanno parlato a suo tempo, non mi risulta che siano stati interpellati. La mia opinione è chiara: io ritengo che se non si manterranno tutta una serie di precauzioni andremo di nuovo a sbattere", ha sottolineato. "La seconda ondata è già costata 15mila morti, sono stanco di consolare parenti", ha aggiunto. In ospedale, ha raccontato, "ho incontrato un serie di colleghi e il parere è unanime: siamo felici che il Pronto soccorso non sia più come prima, ma non è quello di prima solo da pochi giorni". E ancora: "A fronte di una discesa importante" dei ricoveri, "si consiglierebbe di fare tutto il possibile per mantenere questo trend. Ci saranno dei problemi se non saremo capaci di mantenerlo".