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"A Milano troppe poche zone scolastiche 'car free', chiediamo 'città 30' ora, non nel 2030"

La richiesta emerge dal rapporto annuale Ecosistema Scuola di Legambiente

Con 143 primarie e 90 medie, Milano è ferma a sole 27 scuole cosiddette car-free, per giunta con limitazioni temporanee anziché permanenti. A metterlo in luce è il rapporto annuale Ecosistema Scuola di Legambiente.

Secondo l'associazione ambientalista, il capoluogo lombardo deve tornare alla scuola di pertinenza territoriale, riducendo così le percorrenze, il traffico e i relativi rischi, oltre a favorire l’integrazione sociale e culturale. Il report, arrivato alla 20esima edizione, evidenzia come non ci sia ancora un piano preciso di realizzazione delle zone scolastiche propriamente dette, ovvero quelle in cui sarà limitata o esclusa la circolazione, la sosta o la fermata dei veicoli privati.

"I plessi scolastici - sottolinea il rapporto - devono promuovere valori di cittadinanza e di sostenibilità, e la riprogettazione degli spazi esterni e della mobilità casa-scuola sono ambiti cruciali su cui investire profondamente, per una città migliore per tutte le età e le abilità". 

Ricordando il grave incidente avvenuto in via Dolci lo scorso febbraio, quando un bambino e suo padre sono stati investiti da un Suv, guidato da un altro genitore, mentre stavano attraversando sulle strisce pedonali per andare scuola, il report ha anche annunciato l'adesione di Legambiente Lombardia e Legambici alla campagna nazionale di sensibilizzazione '#CleanCities'.

“Pur non essendo un contesto di contagio significativo, i provvedimenti sanitari di contrasto alla pandemia penalizzano la capacità del trasporto collettivo di rispondere alla domanda di mobilità di famiglie, alunni e studenti - chiarisce Federico Del Prete, responsabile Mobilità di Legambiente Lombardia -. Questo non deve permettere il ricorso massivo all’automobile. Nelle città lombarde è indispensabile aumentare l’offerta di mobilità ciclo pedonale a favore di studenti, lavoratori e genitori, in uno spazio pubblico equamente condiviso anche con l’automobile, ma più sicuro per tutti, affinché non succeda più un incidente come quello accaduto a Milano il 10 febbraio scorso. Una mobilità scolastica alternativa all'automobile dei genitori aumenta l'indipendenza e riduce la sedentarietà delle giovani generazioni. Bisogna ridurre la velocità dei veicoli: chiediamo Milano Città 30 ora, non nel 2030”.

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