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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ambiente, ecco i dieci tessuti da indossare per un armadio sostenibile

Dal caffè alla yuta, fino al lino, tutti i tessuti che aiutano l'ambiente

Quando si parla di sostenibilità solitamente cisi riferisce a posate, borse della spesa, guanti o cannucce, ma la plastica è presente anche all’interno degli armadi e viene indossata ogni giorno da milioni di persone. Secondo uno studio pubblicato dalla BBC, un capo su 2 è composto da plastica: il 49% dei 10000 prodotti presi in esame, infatti, risulta interamente realizzato in poliestere, acrilico, nylon ed elastan. 

Parliamo di fibre sintetiche economiche, ma che richiedono enormi quantità di energia per essere prodotte e contribuiscono in maniera significativa al rilascio di microplastiche nell’acqua, nell’aria e, di conseguenza, anche nell’organismo umano. 

Se a tutto questo si aggiungono poi abitudini di consumo sbagliate, la minaccia per l’ambiente diventa ancor più concreta: che cosa fare allora? 

Il fenomeno della plastica riciclata

Una falsa panacea, secondo il Financial Times, è quella di optare per vestiti e accessori in plastica riciclata: al contrario di quanto si possa pensare, questa soluzione potrebbe causare più danni che benefici. Infatti, se viene usata per i capi d’abbigliamento, non c’è modo di riciclare nuovamente la plastica e termina così il suo ciclo di vita.

Le alternative sostenibili 

Ma quali sono le alternative a disposizione per creare un guardaroba sostenibile? Secondo Annalisa De Piano, co-fondatrice di Be Green Tannery, conceria campana fortemente orientata alla sostenibilità, una possibile via è scegliere materiali in grado di durare nel tempo e che, una volta giunti al loro fine vita, abbiano il minor impatto possibile sull’ambiente: “Spesso alla pelle vengono attribuite molteplici responsabilità: dall’etica derivante dall’utilizzo di animali, al consumo di risorse per poter sostenere gli allevamenti fino all’inquinamento delle industrie conciarie. Di conseguenza, la pelle viene etichettata come non sostenibile, mentre non è affatto così. Innanzitutto, il settore conciario è il primo anello di un'economia circolare: quello che facciamo, infatti, è nobilitare un prodotto di scarto dell'industria alimentare”.

Un fenomeno da contenere

Quello dell’inquinamento derivante dalla plastica è un fenomeno che potrebbe addirittura triplicare nei prossimi vent’anni e che riguarda ormai ogni angolo del globo: secondo la rivista Nature, infatti, nell’oceano Artico si concentrano 40 particelle di microplastiche per metro cubo; di queste, la stragrande maggioranza provengono dal poliestere.

I dieci materiali da indossare per un armadio plastic free

Ecco, infine, i 10 materiali da indossare per un armadio plastic free:

  1. La juta: materiale povero, ma sempre più in voga, è in grado di assorbire 15 tonnellate di anidride carbonica e ne rilascia 11 di ossigeno in una sola stagione, aiutando a pulire l’aria.
  2. La pelle: realizzata a partire da prodotti di scarto, si inserisce all’interno di un’economia di riciclo. Attenzione però a scegliere pelle metal free, con un basso impatto sull’ambiente.
  3. I prodotti che prendono le mosse della natura: per evitare le materie plastiche, è possibile osservare la natura. Un esempio? Un prodotto che, ispirandosi alle foglie di loto, permette di realizzare capi idrorepellenti.
  4. Il lyocell: una fibra tessile estratta dalla cellulosa della pianta di eucalipto.
  5. I materiali tinti con coloranti naturali: come ricorda il Financial Times, molti stilisti stanno tornando alle origini utilizzando coloranti vegetali per tingere i tessuti, così come si faceva fino a metà del XIX secolo. Un metodo molto meno inquinante.
  6. I denti di seppia: i ricercatori della Penn State University, sono riusciti a scoprire l’enorme potenziale di questa parte del mollusco che, grazie alle proteine che la compongono, è molto simile alla seta.
  7. Il caffè: come riporta la versione inglese di Fashion United, una creativa startup finlandese è riuscita a realizzare scarpe da tennis utilizzando i fondi del caffè. Ogni paio è composto da 21 tazze.
  8. Il cupro: come riporta El País, è uno dei materiali di tendenza per la prossima stagione. Le sue origini rimontano al 1987 ed è realizzato con materie prime riciclate come il cotone.
  9. Il lino: un materiale comodo, versatile e soprattutto biodegradabile composto per il 70% da cellulosa.
  10. La canna da zucchero: utilizzato per i vestiti e, da poco anche per le mascherine. Un’azienda di Taiwan, infatti, è riuscita a dare vita a dispositivi di protezione individuale proprio con questo materiale naturale.

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