Cercasi Clarence disperatamente...
Nel freddo pomeriggio del Dall’Ara persino Pirlo riesce a sbagliare qualcosa, ma la spiacevole sorpresa viene da un altro senatore di casa Milan, una prima donna, forse il giocatore più vicino a Berlusconi e alla società, Clarence Seedorf.
La squadra che torna da Bologna (cosa curiosa arriva in stazione Centrale, il Milan è andato in trasferta in treno) è mesta, nervosa e cosciente di un pomeriggio che poteva andare diversamente.
Un primo tempo opaco, fotocopia di quello già visto con il Livorno e un goal nelle ultime tre uscite sembrano davvero poca cosa per una squadra che si candidava come l’anti-Inter.
I rossoneri recuperano, però, con un secondo parziale ben diverso. Dove a dirla tutta ci sarebbe un’attenuante e va chiamata sicuramente sfortuna, alla quale molti si appellano, anche impropriamente, ma a vedere lo score è chiaro come siano trascorsi quarantacinque minuti dove la squadra bolognese abbia potuto solo contenere, non inquadrando mai la porta difesa da Nelson Dida.
La partita comincia con una novità che lascia anche gli addetti ai lavori un po’ sorpresi, il brasiliano Mancini schierato dal primo minuto al posto di un altro acquisto del mercato invernale, David Beckham. Sembra uno smacco alle parole di Berlusconi, a quelle dichiarazioni precise sull’impiego del giocatore,che rimarrà in campo fino al novantesimo, impiegato in un ruolo non previsto dagli schemi di mercato.
Amantino non sfigura, merita una sufficienza, i problemi del Milan in questa partita sembrano ben altri, basta guardare un Ronaldinho versione fantasma, toccherà il primo pallone solo dopo 10 minuti, forse un lampo con un dribbling nella ripresa, ma nulla più.
Nel freddo pomeriggio del Dall’Ara persino Pirlo riesce a sbagliare qualcosa, ma la spiacevole sorpresa viene da un altro senatore di casa Milan, una prima donna, forse il giocatore più vicino a Berlusconi e alla società, Clarence Seedorf.
Una partita da dimenticare per l’olandese che sostituito al sessantesimo con Huntelar, sbotta, lancia i guanti e viene sollecitato alla calma da un Favalli stizzito.
Il problema potrebbe ripresentarsi a tinte più decise la prossima settimana, per la sfida anticipata a venerdì con l’Udinese, in vista del delicato match di champions con il Manchester. L’olandese, che già lavorò nella diplomazia milanese per vincere l’assegnazione di Expo 2015, è stato invitato a Londra la prossima settimana da Kofi Annan, Bob Geldof e Desmond Tutu, arcivescovo sud-africano e premio Nobel per la pace, al convegno «One Young World». Clarence dovrà tenere un intervento prima di ricevere le insegne di ambasciatore dell’organizzazione mondiale.
Fin qui l’appuntamento sembra davvero importante e per una nobile causa, ma per assolvere a questo impegno, il milanista dovrà partire lunedì 8 febbraio per Londra e rientrare mercoledì sera 10 febbraio, a 48 ore dalla sfida con i friulani. Galliani e il Milan hanno dato l’ok al giocatore “dimenticando” di avvisare l’allenatore e la squadra che sono venuti a conoscenza dell'impegno istituzionale attraverso i giornali.
L’olandese potrà giocare venerdì non allenandosi durante la settimana?
A questo punto per Leonardo le polemiche non sembrano placarsi e in previsione di giorni roventi su tutti i fronti, butta acqua sul fuoco sulla sostituzione del giocatore-ambasciatore e dice “nessun problema, è stata una reazione normale". Aggiungerei forse..