Dai che gennaio sta finendo. Nel mese che reputo (ma forse non solo io) il più lungo e freddo dell'anno, non mancano eventi in grado di scaldare il cuore - ché, in questi tempi, ce n'è un po' bisogno - e far sorridere.

Il mio personale week-end mi vedrà tra il pubblico dell'immenso Giovanni Allevi al Teatro dal Verme, un viaggio alla scoperta della sua ultima opera Estasi per pianoforte solo e una vera esplorazione delle molteplici emozioni dell’essere umano. Vedere la concentrazione e il trasporto di Allevi quando suona mi ricorda un po' me quando scrivo (e qui mia sorella mi direbbe "Sì va beh, è arrivata lei". E forse avrebbe anche un po' ragione).

Andrei poi alla Fabbrica del Vapore per ammirare CoviDiaries, la mostra fotografica dedicata ai due anni di pandemia tra emergenza sanitaria, impatto sociale e conseguenze economiche, fino alla campagna vaccinale. Proiezioni e fotografie fanno riflettere su un periodo unico che stiamo vivendo, e che non può non essere raccontato.

Infine, sempre alla Fabbrica del Vapore mi concederei un po' di leggerezza scoprendo la mostra immersiva di Geronimo Stilton, perchè quando leggo "immersiva" penso sempre di venire trasportata in un'altra dimensione, e in questo caso la cosa mi stuzzica non poco. Se non mi trovate più, sappiate comunque che sto bene.