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Care mamme, e se smettessimo di guardare i social?

Il web brulica di figure (poco) professionali che promettono miracoli alle neomamme in difficoltà, spesso a caro prezzo

Masterclass sul sonno dei bambini, e-book per insegnare a parlare, corsi on-line di educazione empatica e di svezzamento. Lasciatemelo dire: diventare genitori non è mai stato così complicato. E lo dico per esperienza: mio figlio è nato nel 2020, e non ho mai letto e ricevuto così tante informazioni - spesso contradditorie - come in questi ultimi due anni.

So che questa affermazione, ad una prima lettura, può sembrare stonata: le mamme di oggi hanno (o dovrebbero) avere una rete di supporto e di informazioni molto più vasto rispetto al passato. E questo, in molti casi, è vero. Tra consultori, puericultrici a domicilio e servizi psicologici on-line (solo per citarne alcuni), una neomamma 2.0 ha, sulla carta e soprattutto on-line, molto più sostegno di un tempo. Il pericolo, però, è che questa ricchezza di informazioni si trasformi in un eccesso di pareri e consigli non richiesti, nonché confronti inutili, se non dannosi. E i social, in tutto questo, se usati senza alcun tipo di filtro, non aiutano affatto.

Il bambino non dorme? Ecco che grandi esperti del sonno - con un percorso formativo spesso nebuloso, ma si sa che un genitore che non dorme è preda di facili promesse - sono pronti a offrirti una consulenza a casa che sfiora i 300 euro al giorno, più innumerevoli masterclass per “insegnare a dormire”.

Peccato che questi corsi, spesso, si rivelino inutili, proprio perché, ed è banale dirlo, ogni bambino è a sé. Noi adulti siamo tutti diversi, ognuno con le proprie preferenze, i propri ritmi di vita, ma chissà perché, quando si parla di bambini, li vorremmo tutti uguali, tutti a letto alla stessa ora, tutti senza capricci.

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Sia chiaro, conosco bene la difficoltà di una coppia di neo-genitori (è da due anni che dormo male) e io stessa ho girato, spulciato, cliccato e seguito profili Instagram dedicati al tema della natalità e dei bambini. Ho avuto anche un momento di grande confusione, in cui mi sentivo totalmente incapace di gestire mio figlio, perché là fuori, soprattutto nel variegato mondo del web, ogni tipo di difficoltà non solo ha mille soluzioni, ma viene anche imputata, in modo latente, ai genitori. Mi ci è voluto tempo per capire che mio figlio ha una sua personalità, che sicuramente alcuni suggerimenti di figure professionali possono essere di grande aiuto, ma che i timori e i dubbi dei genitori, ahimè, sono spesso terreno fertile per fare soldi facili.

La solitudine in cui spesso si ritrovano le mamme, con i nonni lontani e senza aiuti, purtroppo agevola questa situazione. Se prima le nonne, le zie e le prozie offrivano una reale rete di supporto fisico, adesso una donna si ritrova spesso a vivere i primi mesi della maternità da sola, ed è facile “inciampare digitalmente” sul profilo sbagliato.

Il segreto per fronteggiare tutte le difficoltà che la nascita di un bambino comporta è prima di tutto la calma, il saper attendere per non farsi travolgere dall’ansia da prestazione.

Ricordando che non esiste una verità adatta a tutti, e occorre selezionare molto accuratamente le figure a cui, eventualmente, scegliamo di rivolgerci, come per esempio personale sanitario o puericultrici con un percorso formativo certo.

Che è molto meglio chiedere un aiuto di più in casa, per le pulizie o per tenere il bambino, piuttosto che dare credito a figure di dubbia formazione che fanno leva proprio sulle nostre difficoltà. Non rinunciando, ed è questa la cosa più importante, al nostro istinto e al nostro buon senso.

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