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A Teatro con Giada

A Teatro con Giada

A cura di Giada Giaquinta

Addio a Mario Monicelli

Regista di indimenticabili capolavori come "Amici miei", "La Grande Guerra", "I Soliti Ignoti" e '"L'Armata Brancaleone", per ben due volte candidato all'Oscar

Mario Monicelli si è tolto la vita lanciandosi dall'ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato. Negli ultimi mesi aveva abbracciato la protesta dello spettacolo contro i tagli alla cultura, incitato i giovani a ribellarsi per un futuro migliore, di tenere duro per costruire una Repubblica in cui ci sia giustizia, uguaglianza, e diritto al lavoro. Era stato a Montecitorio con i colleghi nel luglio 2009 per protestare contro i tagli al Fus, sollevando anche il problema relativo alla non realre descrizione della situazione italiana da parte del cinema.

Vedere smettere di lottare qualcuno che ha avuto sempre il coraggio di farlo anche in una situazione di declino è scoraggiante. Se non si ricorda il passato e non c'è spazio per le arti, che nobilitano l'uomo (ricordiamo che nei secoli il teatro ha sempre avuto scopo didascalico e dissacratorio oltre che di intrattenimento) ci troviamo d'accordo con lui nell'affermare che "L'Italia è una penisola alla deriva". Non aveva paura di tirare fuori quello che sentiva, senza false diplomazie, ma ieri probabilmente non ce l'ha fatta a guardare al suo futuro. Fu regista di indimenticabili capolavori come “Amici miei“, “La Grande Guerra“, “I Soliti Ignoti“ e ‘”L’Armata Brancaleone", per ben due volte candidato all’oscar.

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