All'Arcimboldi si celebra la"Giornata internazionale della danza"
Stasera la Scuola di Ballo dell' Accademia Teatro alla Scala e la Scuola d' Arte Drammatica Paolo Grassi si esibirano su iniziativa dell'assessorato alla Cultura del Comune di Milano
Oggi si celebra la giornata internazionale delle danza per chi ne riconosce il valore e ama la danza a tal punto da dedicarvi anni di studio e fare di questa passione la propria professione, ma anche per molti che come me, hanno iniziato per hobby da bambini e sono cresciuti a pane e pliès, pirouettes e attitudes... "attitude" che accompagna i danzatori nella loro vita anche quando non sono alla sbarra. Per il fatto che è una disciplina, un'arte, un flusso di emozioni per chi esegue e per chi assiste alle rappresentazioni che però richiede molto impegno e ore ed ore di prove e di esercizio; cosa che non sempre è facile conciliare con altre attività quali studio a tempo pieno o semplici uscite con gli amici che spesso si sentono dire:"no, non esco neanche oggi, ho danza".
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Diretti da Frédéric Olivieri, gli allievi della Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala porteranno in scena l'allegra e spiritosa, "Symphony in D". Lo spettacolo, su musica di Franz Joseph Haydn, è una delle più note coreografie del Maestro Jiri Kylián, indiscusso protagonista della danza contemporanea, creata nel 1973 per il Nederlands Dans Theater. Si tratta di una divertente parodia e un affettuoso omaggio alla «danse d'école» di cui Kylián riproduce vezzi, vizi e virtuosismi con stile e umorismo.
Le quattro sezioni del pezzo, sulle musiche della Sinfonia n. 101 «La pendola» e dell'ultimo movimento della Sinfonia n. 73 «La caccia» di Haydn, si snodano in una carrellata inventiva dello spirito della danza accademica nella quale i giovani ballerini dimostreranno un'ottima preparazione tecnica e una sviluppata capacità interpretativa.
I ragazzi della compagnia Fattoria Vittadini, il cui nome rievoca la fabbrica di yogurt del primo Novecento che ospita la scuola, nonché ex allievi della Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi e specialisti del linguaggio contemporaneo, propongono invece una rielaborazione ad hoc di «Quest… punti di vita», con musica e coreografia creata per loro nel 2006 da Ariella Vidach.
Con essa risparmiamo parole che magari altri non capirebbero
e stabiliamo invece un linguaggio universale, familiare a tutti.
Ci dà piacere, ci rende liberi e ci conforta dall'impossibilità
che noi umani abbiamo di volare come gli uccelli, ci fa avvicinare
al cielo, al sacro, all'infinito.
È un'arte sublime, ogni volta diversa, simile al fare l'amore
che alla fine di ogni performance lascia il nostro cuore battere forte
sperando nella prossima volta"
Julio Bocca