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Venerdì, 19 Aprile 2024
A Teatro con Giada

A Teatro con Giada

A cura di Giada Giaquinta

All'Arcimboldi si celebra la"Giornata internazionale della danza"

Stasera la Scuola di Ballo dell' Accademia Teatro alla Scala e la Scuola d' Arte Drammatica Paolo Grassi si esibirano su iniziativa dell'assessorato alla Cultura del Comune di Milano

Oggi si celebra la giornata internazionale delle danza per chi ne riconosce il valore e ama la danza a tal punto da dedicarvi anni di studio e fare di questa passione la propria professione, ma anche per molti che come me, hanno iniziato per hobby da bambini e sono cresciuti a pane e pliès, pirouettes e attitudes... "attitude" che accompagna i danzatori nella loro vita anche quando non sono alla sbarra. Per il fatto che è una disciplina, un'arte, un flusso di emozioni per chi esegue e per chi assiste alle rappresentazioni che però richiede molto impegno e ore ed ore di prove e di esercizio; cosa che non sempre è facile conciliare con altre attività quali studio a tempo pieno o semplici uscite con gli amici che spesso si sentono dire:"no, non esco neanche oggi, ho danza".

Oggi, in occasione della Giornata Internazionale della Danza che si celebra il 29 aprile, l'assessorato alla Cultura del Comune di Milano ha promosso una serata speciale, in cui le due scuole "pubbliche" della città, la Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala e la Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi, due punti di eccellenza nella formazione classica e nel teatrodanza, si esibiranno in due performances consecutive, alle ore 21 al Teatro degli Arcimboldi.
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Diretti da Frédéric Olivieri, gli allievi della Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala porteranno in scena l'allegra e spiritosa, "Symphony in D". Lo spettacolo, su musica di Franz Joseph Haydn, è una delle più note coreografie del Maestro Jiri Kylián, indiscusso protagonista della danza contemporanea, creata nel 1973 per il Nederlands Dans Theater. Si tratta di una divertente parodia e un affettuoso omaggio alla «danse d'école» di cui Kylián riproduce vezzi, vizi e virtuosismi con stile e umorismo.
Le quattro sezioni del pezzo, sulle musiche della Sinfonia n. 101 «La pendola» e dell'ultimo movimento della Sinfonia n. 73 «La caccia» di Haydn, si snodano in una carrellata inventiva dello spirito della danza accademica nella quale i giovani ballerini dimostreranno un'ottima preparazione tecnica e una sviluppata capacità interpretativa.
I ragazzi della compagnia Fattoria Vittadini, il cui nome rievoca la fabbrica di yogurt del primo Novecento che ospita la scuola, nonché ex allievi della Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi e specialisti del linguaggio contemporaneo, propongono invece una rielaborazione ad hoc di «Quest… punti di vita», con musica e coreografia creata per loro nel 2006 da Ariella Vidach.
Vidach, sviluppa un progetto coreografico che cerca di stabilire un rapporto personale con i perfomer indagando il loro percorso di formazione verso l'Arte. Appoggiandosi a interviste e narrazioni individuali, il lavoro va definendo il linguaggio necessario a trasformare i dialoghi in gesti, in immagini, in sequenze danzate. Riletto oggi, alla luce delle esperienze maturate dalla «Fattoria Vittadini» in questi anni, il brano diventa insieme un'affermazione del loro progetto creativo e uno sguardo anticipatore gettato sul loro futuro.
 
La Giornata Internazionale della Danza è stata istituita nel 1982 dal "Comitato Internazionale della Danza" dell'"Istituto Internazionale del Teatro" (ITI/ UNESCO). La data prescelta, il 29 aprile, commemora Jean-Georges Noverre, grande riformatore della danza nato il 29 aprile 1727. Ogni anno un "Messaggio al mondo della Danza" scritto da una personalità della danza di fama mondiale, viene diffuso in tutto il mondo: quest'anno il testo è di Julio Bocca, uno dei più brillanti danzatori in attività, sensibile interprete di coreografie contemporanee e di folclore argentino.
 
 
"La danza è disciplina, lavoro, insegnamento, comunicazione.
Con essa risparmiamo parole che magari altri non capirebbero
e stabiliamo invece un linguaggio universale, familiare a tutti.
Ci dà piacere, ci rende liberi e ci conforta dall'impossibilità
che noi umani abbiamo di volare come gli uccelli, ci fa avvicinare
al cielo, al sacro, all'infinito.
È un'arte sublime, ogni volta diversa, simile al fare l'amore
che alla fine di ogni performance lascia il nostro cuore battere forte
sperando nella prossima volta"
Julio Bocca
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