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Incontrare Bramante tra lo shopping di via Torino

Nascosta tra due palazzi e semicoperta da un chiosco di fiori, all'inizio di via Torino troviamo la chiesa di Santa Maria presso S.Satiro...

Ambrosiana-2Nascosta tra due palazzi e semicoperta da un chiosco di fiori, all'inizio di via Torino troviamo la chiesa di Santa Maria presso S.Satiro. Fondata in un periodo precedente al 879, come testimonia la cappella delle Pietà, l'attuale struttura è della fine del 1400. Entrare in questa chiesa regala un'emozione unica: è possibile infatti vedere il famoso "finto presbitero", opera del Bramante. Solo avvicinandosi ci si rende conto di come la nostra vista sia stata ingannata: la profondità è di pochi centimetri.

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Se questa vista potrebbe già bastare, la chiesa di S.Maria presso S.Satiro offre altre meraviglie: l'affresco miracoloso, Madonna col Bambino: la leggenda racconta che nel 1242 l'affresco, colpito da con un coltello iniziò a versare sangue; sulla sinistra è possibile ammirare la già citata Cappella della Pietà: bellissime le quattro colonne i cui capitelli sono di epoca paleocristiana, romanica e trecentesca.

Il campanile, osservabile dalla via Falcone, è della fine del X secolo, ed è il capostipite, insieme alla torre dei Monaci di S.Ambrogio, dei campanili romanici della lombardia. Poco più avanti, si incrociano alcune vie i cui nomi ricordano le vecchie attività che si svolgevano : via Orefici, forse la più conosciuta e le vie Armorari, Spadari e Speronari.

E proprio percorrendo una di questo, la via Spadari, arriviamo di fronte al palazzo dell'Ambrosiana, sede della famosa pinacoteca. Voluta da Federico Borromeo, fu costruita a partire dal XVII secolo, inizialmente sotto la direzione di Lelio Buzzi insieme a Francesco Maria Richino. Vennero fin da subito  conservati 30.000 libri e oltre 15.000 manoscritti.

La sala di lettura fu aperta la prima volta nel giorno di S.Ambrogio del 1609. Il continuo arrivo di opere, libri e manoscritti, oltre alla volontà di poter ospitare anche dipinti, rese necessari nuovi lavori di ampliamento, diretti questa volta da Fabio Mangone. Nel 1618 Federico Borromeo donò all'Ambrosiana i suoi dipinti, prevalentemente dei maestri del 1500. Oggi la biblioteca ambrosiana ha oltre 500.000 opere stampate, alcune particolarmente rare  e circa 30.000 manoscritti, tra cui il Codice Atlantico di Leonardo.

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