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Anche Milano, il 23 luglio 1401, ebbe il suo Royal Baby

Francesco Sforza nato a San Miniato il 23 luglio del lontano 1401 era figlio illegittimo di Muzio Attendolo Sforza e di Lucia Terziani da Marsciano

Finalmente è nato! Lo si è aspettato così tanto che non pare vero. Tantissima gente ha atteso per giorni il lieto evento e finalmente martedì la notizia, il fiocco azzurro (fino all’ultimo non si sapeva quale usare, se il rosa o l’azzurro) è finalmente stato appeso fuori dalla porta di casa. Doveroso quindi raccontare almeno qualche cosa al riguardo della storia del nascituro…

Francesco Sforza nato a San Miniato il 23 luglio del lontano 1401 era figlio illegittimo di Muzio Attendolo Sforza e di Lucia Terziani da Marsciano; passò la sua infanzia a Firenze e presso la corte ferrarese di Niccolò III d'Este. Sposò Polissena Ruffo, una nobile calabrese del ramo di Montalto e vedova del cavaliere francese Giacomo de Mailly che possedeva molte terre: i territori di Paola, il principato di Rossano, Calimera, Caccuri, Montalto, Policastro. A partire dal 1419 combatté a fianco del padre acquisendo fama di valoroso condottiero.

Arrivato a Napoli per la morte del genitore, i conobbe Guido Torelli, condottiero al servizio del Ducato di Milano, che lo convinse a seguirlo e, durante la battaglia di L'Aquila, il 2 giugno 1424 ebbe la meglio su Braccio da Montone. Entrò quindi al servizio di Filippo Maria Visconti nel 1425; i rapporti fra lo Sforza e il Visconti non furono mai idilliaci, giacchè il duca mal sopportava la forte personalità del condottiero. Nel 1430 Filippo Maria lasciò lo Sforza libero di recarsi a Lucca per combattere contro i fiorentini, ma per mantenerlo sotto il proprio controllo, il Duca gli offrì in sposa la figlia Bianca Maria che all'epoca aveva solo cinque anni ed era estromessa dalla successione. Francesco accettò la proposta matrimoniale, probabilmente attratto dall'anticipo della dote che consisteva nelle terre di Cremona, Castellazzo, Bosco Marengo e Frugarolo. Il contratto di fidanzamento venne ratificato presso il castello di Porta Giovia, mentre il 25 ottobre 1441 si poté celebrare a Cremona il matrimonio.

L'anno seguente si alleò con Renato d'Angiò, pretendente al trono di Napoli e avversario di Alfonso d'Aragona. Francesco si mosse verso il Meridione d'Italia, ma subì alcuni rovesci militari; si rivolse quindi contro Niccolò Piccinino, che da tempo aveva occupato i suoi territori in Romagna e Marche, lo sconfisse, grazie anche all'aiuto di Venezia e di Sigismondo Pandolfo Malatesta (che aveva sposato una figlia illegittima di Francesco, Polissena), e poté rientrare a Milano. Quando Filippo Maria morì senza eredi (1447), la dinastia fu per pochi anni sostituita dall'Aurea Repubblica Ambrosiana, che Francesco sconfisse riuscendo ad entrare in Milano (presa per fame dopo un lungo assedio) il 22 (o 25) marzo 1450 Francesco si dimostrò buon governante, modernizzò la città e creò un sistema fiscale efficiente che generò un notevole aumento di entrate per il governo.

La sua corte divenne un centro artistico e culturale e fu molto popolare fra i milanesi. Fra le sue opere maggiori a Milano si ricordano la ricostruzione del Castello Sforzesco, e la fondazione dell'Ospedale Maggiore, per le quali fece venire da Firenze l'architetto Filarete, diffondendo così in Lombardia il gusto rinascimentale di ascendenza fiorentina. Grazie all'amicizia e stima reciproca con Cosimo de' Medici, Milano e Firenze erano alleate e insieme realizzarono la pace di Lodi con Venezia.

Francesco fu il primo governante italiano che esercitò un'intensa attività diplomatica al fine di contrastare quegli Stati, come per esempio la Francia, la cui politica estera poteva risultare aggressiva nei confronti del Ducato di Milano. È inoltre spesso citato nel Principe di Niccolò Machiavelli come esempio di buon governo e come monito contro l'uso di truppe mercenarie.

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