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Redazione

E Milano rinuncia agli alberi in Duomo...e alla salute dei cittadini!

Claudio Abbado aveva deciso di tornare alla Scala in cambio della piantumazione di alberi in città e Renzo Piano si era dato da fare per realizzare un progetto in centro che andasse in quella direzione. Ora salta tutto, perché? Perché ovviamente per certe cose non ci sono mai i fondi…

Claudio Abbado aveva promesso tempo fa che sarebbe tornato a dirigere il Teatro alla Scala dopo 24 anni, ma che il Comune doveva piantare almeno 90mila alberi in giro per la città per “celebrare” il sodalizio. Nel progetto poi si era inserito l’architetto Renzo Piano che avrebbe dovuto “forestizzare” Piazza Duomo e le vie adiacenti.

Il progetto prevedeva, tra le altre cose, 220 piante lungo l’asse Cordusio-via Dante-Castello Sforzesco: il tutto sarebbe dovuto partire nel 2011. Dico sarebbe dovuto, perché oggi il Comune di Milano ha fatto sapere che il progetto è troppo “oneroso” e che quindi non ci sono più le condizione per continuare con i soldi pubblici. Certo Piano se si trova uno sponsor può anche farlo, ma senza una lira pubblica (opps un euro!).

Certo la Moratti si è detta disposta a piantare almeno la prima tranche di 150 alberi per il centro, ma tutto qui.

E’ chiaro che evidentemente i soldi per questo progetto non ci sono, l’abbiamo capito, ma forse se il comune non dovesse pagare gli interessi su un prodotto derivato che fa perdere ogni anno alle nostre casse tra i 12 e i 13 milioni di euro, i fondi per il progetto ci sarebbero!!!  E non solo per questo progetto…io sono sempre aperta all’idea di qualche km in più di piste ciclabili (promesse e mai realizzate)!!!

E poi, vista la pecunia limitata, non si potrebbe selezionare dei progetti intelligenti da realizzare (come questo di piantare alberi in una città inquinata), piuttosto che magari investirli in parcheggi interrati compartecipati dal Comune o utilizzarli per costruire quell’orrendo tunnel di Porta Nuova (il cui accesso però alle bici è vietato), che non fa altro che portare più traffico e più macchine in città.

“…Sono gli alberi a scandire il tempo che ha reso belle queste città. Sono loro la finestra aperta sul ciclo della natura…e ci ricordano che anche noi facciamo parte della natura…Guardare un albero in un dialogo silenzioso è una piccola ma profonda seduta di autoanalisi. Un momento di silenzio e di meditazione, una breve pausa dedicata allo spirito. Con gli alberi si stringe un patto di complicità contro il tempo che passa…Piantare gli alberi in città è un gesto d’amore, ma è anche un gesto generoso che altri godranno dopo di te. Nel farlo sai che solo tra cinquant’anni quell’albero sarà adulto e svolgerà la sua straordinaria missione. Se ne era già accorto Cicerone quando scriveva «Serit arbores, quae alteri saeclo prosint» (i vecchi piantano alberi che gioveranno in un altro tempo)” ha scritto questa mattina il famoso architetto italiano deluso in una lettera aperta al Corriere.

Lo sapevo che i nostri amministratori non amano la nostra città,  ma fa sempre male al cuore non essere mai smentiti!
 

Nel frattempo...Buona città!

S.

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