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Redazione

Formigoni, aiuti dalla P3 per il listino elettorale?

Pesanti insinuazioni sul presidente della Regione: avrebbe fatto pressioni sul presidente della corte d'appello di Milano per vedere riammesso il suo listino elettorale. Il tutto tramite il nuovo gruppo di potere che viene chiamato dalla stampa la P3….And when u thought they couldn't do worse…

In inglese si dice "The shit has hit the fan" e la traduzione più cortese e vicina in italiano è "piove sempre sul bagnato" (anche se non rende bene l'idea fino in fondo). Cosa succede? Beh per quelli che vivono sotto un sasso o non leggono i giornali, il terzo membro del Governo è andato a casa proprio ieri sera (Cosentino) e la magistratura sta scoprendo un calderone di affari e politica degno di Tangentopoli. In tutto questo edificante quadretto, che starà poi alle indagini e alla magistratura confermare, spunta anche la P3, la nuova edizione della loggia massonica Propaganda 2 di Licio Gelli.

La cosa è di interesse nazionale e si potrebbe non parlarne in questo blog, se non fosse che tra i nomi oggetto di indagini risulta anche il presidente della Regione Lombardia Formigoni. Secondo alcuni documenti dei carabinieri di Roma, il gruppo occulto di Flavio Carboni (la nuova P3) avrebbe chiesto al presidente della corte d'appello di Milano di intervenire sul famoso listino del presidente della Regione prima escluso dalla corsa elettorale e poi riammesso: tutto pare su mandato proprio di Formigoni.

I carabinieri, nell'articolo di MilanoToday relativo alla vicenda, fanno sapere: "Non appena Marra ha ottenuto, dopo un'intensa attività di pressione esercitata dal gruppo (ed in particolare da Pasquale Lombardi) sui membri del Csm, l'ambita carica, i componenti dell'associazione gli chiedono esplicitamente, peraltro dietro mandato del presidente Formigoni, di porre in essere un intervento nell'ambito della nota vicenda dell'esclusione della lista 'Per la Lombardia'".

La vicenda è ancora da chiarire e la magistratura farà il suo lavoro: le accuse sono molto pesanti però e quindi le dimissioni di Formigoni sarebbero d'obbligo almeno fino a che la situazione non è completamente chiarita. Come ho già detto in altre occasioni, il francese Villepin si è dimesso fino a che non è stato completamente scagionato dalle accuse per poi tornare in politica: un atto di onestà nei confronti degli elettori e del paese, ma qui in Italia onestà sembra un concetto sorpassato.

Se le accuse fossero vere, allora sappiate che siamo andati a votare con una lista elettorale illegale…Non so voi, ma essere presa per il sedere un poco mi fa girare le scatole!

Anche il Pd per una volta insorge: "Il presidente Formigoni chiarisca immediatamente e tolga ogni possibile dubbio sul suo coinvolgimento in attività di indebite pressioni legate alla possibile esclusione della lista 'Per la Lombardia' alle recenti elezioni regionali. Le notizie battute in questi minuti dalle agenzie di stampa circa il contenuto di un'informativa del 18 giugno scorso dei carabinieri del nucleo investigativo di Roma che operavano nell'ambito dell'inchiesta sulla P3 rappresenterebbero fatti di una gravità inaudita" fanno sapere i consiglieri Fiano e Orlando.

Nel frattempo…Buona Città!
S.

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