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T'el see che a Milan... ?

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A cura di Enea Rossini

Morto Johann Cruijff, quando il Pelè bianco fu un calciatore del Milan per soli 45 minuti

Quel giorno a San Siro, per il Mundialito - il torneo su invito organizzato da Mediaset - Cruijff scese in campo con la maglia rossonera addosso contro il Feyenoord, la squadra in cui poi avrebbe chiuso la carriera

Il fisico, dopo un intervento agli adduttori subito soltanto venti giorni prima, non era più lo stesso. La cattiveria agonistica, dopo qualche anno passato ad insegnare calcio negli Stati Uniti, neanche. La classe, quella, sì. Eppure quel pomeriggio del 16 giugno, una delle poche giornate in cui lui fu sconfitto da se stesso, non gli bastò la sconfinata eleganza e l’inarrivabile tecnica per strappare un sì. 

Quel pomeriggio del 16 giugno del 1981, in un San Siro neanche troppo pieno, il Milan decise di dire di no a sua maestà Johann Cruijff, il Pelè bianco del calcio - come amava chiamarlo Gianni Brera - morto giovedì a sessantotto anni a causa dell’unica altra battaglia che non è riuscito a vincere, quella contro il tumore ai polmoni. 

Quel giorno a San Siro, per il Mundialito - il torneo su invito organizzato da Mediaset - Cruijff scese in campo con la maglia rossonera addosso contro il Feyenoord, la squadra in cui poi avrebbe chiuso la carriera. Le sue condizioni fisiche erano disastrose, la forma anche: la sua partita - così come la sua carriera col Milan, appena tornato in serie A - furono chiuse da una sostituzione con Francesco Romano all’intervallo. 

E pazienza se poi il poeta del calcio, l’artista del calcio totale, dopo quel 16 giugno avrebbe vinto altri tre scudetti, gli ultimi due giocando addirittura da libero. E pazienza se poi, nella sua carriera, Johann ha vinto tre Palloni d’oro e tre Coppe Campioni - una contro l'Inter - con quella maglia numero 14 sulle spalle, proprio dopo la batosta mai digerita della finale persa per 4-1 con il Milan di Nereo Rocco nel 1969. 

Perché a far chiudere la storia d'amore tra Johan - che dopo un paio di anni si farà da parte - e il calcio sarà sempre il Milan, quello di Fabio Capello che nel '94 annienterà 4-0 ad Atene, in finale di Champions, un Barcellona tanto fantastico quanto superbo, guidato proprio da Cruijff.

E pazienza se Cruijff è stato del Milan solo per quarantacinque minuti. Sarà per sempre di chi ama il calcio. 
 

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