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A cura di Enea Rossini

Porta Volta

Santa Maria Incoronata, la chiesa "doppia" per una prova d'amore

La seconda chiesa fu fatta erigere dalla duchessa Bianca Maria Visconti, moglie di Francesco Sforza: ecco la storia delle chiese gemelle di corso Garibaldi

Se si cammina lungo corso Garibaldi, a Milano, non si può non rimanere colpiti dalla chiesa con la doppia facciata al civico 116, sulla destra dal centro, poco prima di piazza XXV Aprile. Santa Maria Incoronata, questo è il nome, non è l'unica chiesa doppia di Milano: condivide l'originalità con San Cristoforo al Naviglio, che peraltro meriterebbe una storia a sé, visto che è una delle più "gettonate" per i matrimoni in città.

Le due chiese che, unite, hanno formato San Cristoforo non presentano però continuità stilistica. Davanti a Santa Maria Incoronata, invece, lo stupore è maggiore perché si ha l'impressione lampante di una facciata "replicata". E, per di più, l'origine di questa curiosa chiesa è una storia davvero romantica che affonda nel Rinascimento. Scopriamola.

La prima chiesa di epoca comunale

La chiesa di sinistra (guardando la facciata) è più antica. Si chiamava Santa Maria di Garegnano e risale al periodo dei Comuni. Nel 1445 i padri agostiniani di San Marco la cedettero alla Congregazione lombarda dell'ordine di Sant'Agostino, che iniziò i lavori di ristrutturazione dell'edificio di culto per poi cambiare la denominazione (in Santa Maria Incoronata) nel 1450, in onore del nuovo duca di Milano, Francesco Sforza.

Lo Sforza aveva appena ricevuto l'incoronazione, peraltro per mano diretta del popolo, dopo tre anni di repubblica. Un caso più unico che raro nella storia, certamente in quella del Ducato di Milano. L'aspettativa dei milanesi, in verità, non era granché elevata e l'entusiasmo (narrano le cronache) pare fosse dovuto principalmente al fatto che la nuova coppia ducale (il citato Francesco e la moglie Bianca Maria Visconti), all'ingresso in città, avesse elargito pane alla gente che l'accoglieva.

La seconda chiesa: una prova di fedeltà coniugale

Ma questo poco c'importa. Nei primi anni della loro reggenza, la coppia fu spesso separata: lui era costretto alle guerre e alla lontananza da Milano, lei restava in città per guidare il ducato con le preziose direttive del marito ma prendendo anche sue iniziative, mostrandosi donna di governo con un certo polso. E, pare per tacere le voci dei tradimenti del duca e del matrimonio non proprio felice, decise di far erigere una chiesa (intitolata a San Nicola da Tolentino) proprio accanto a Santa Maria Incoronata, per suggellare l'eterna fedeltà tra i due.

Il resto accadde quando ormai la coppia non c'era più: Francesco Sforza morì nel 1466, Bianca Maria Visconti nel 1468, e il ducato fu retto prima dal primogenito Gian Galeazzo, poi dal quartogenito Ludovico detto il Moro. Sul finire del '400, le due chiese furono unite in un corpo unico, che oggi è dunque a pianta quadrata con due navate, due absidi e sei cappelle laterali. 

L'edificio non restò sempre luogo di culto: fu convertito in magazzino, poi in lazzaretto ed anche in caserma, infine riprese la sua funzione religiosa, che tuttora conserva.

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