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Domenica, 10 Dicembre 2023
Cibo

Sta per aprire a Milano il cocktail bar che ti porta indietro negli Anni ’60

Un omaggio al mondo glamour di un tempo, tra glittering ball e un palco a led. Si chiama Rumore il nuovo cocktail bar del ristorante Beefbar, all’interno del Portrait Milano, è anche un locale dove ascoltare live jazz e disco

Rumore è il nuovo American bar all’interno dell’hotel Portrait Milano, nell’Ex Seminario Arcivescovile vicino San Babila, destinazione meneghina dedicata all’ospitalità, lo shopping e la ristorazione. Apre il 1 dicembre 2023 ed è tutto ispirato ai ruggenti Anni ’60 con un tocco glamour e patinato che lo rende fin da subito meta per gli amanti della vita notturna. Infatti Rumore è il cocktail bar firmato Beefbar, il locale monegasco che ha aperto all’interno del cortile dell’hotel di proprietà Ferragamo. Un ulteriore tassello gastronomico di quest anuova piazza nata nel centro di Milano. La paternità è sempre di Riccardo Giraudi, che per questo nuovo nato si ispira al mondo del teatro, del piano bar di un tempo, al burlesque, ricordando luoghi storici come lo Studio54 di New York e il Piper di Roma. A curarne la direzione creativa Sara Battaglia insieme a Francesco Cione, direttore e Sossio Del Prete, il Bar Manager che curerà da vicino ogni dettaglio dello spazio.

Il bancone di Rumore

Rumore: anni ’60 e musica dal vivo

L’atmosfera dei teatri di una volta si legge un po’ ovunque, grazie a un curatissimo design che trasporta in un’altra epoca. Un mix di elementi e arredi che guardano però anche agli Anni ’20 del Proibizionismo, con alcuni tocchi eccentrici presi in prestito dal periodo della rivoluzione culturale. Le luci sono soffuse, basse, a dominare un palco con un enorme schermo di led rosa in contrasto con le luci calde del locale. “Volevo un luogo dove ci fossero più anime. C’è un trend nel mondo dell’hospitality dove la gente oramai non si sposta più tra l’aperitivo, la cena e il dopo cena, l’esperienza deve raggrupparsi in un luogo solo, con identità e moods diversi” afferma Riccardo Giraudi che per siglare questo ambizioso progetto si è affidato allo studio di architettura Humbert & Poyet, che ha saputo bilanciare lo stile italiano dell’inizio del XX Secolo con gli accenti originali del tradizionale bar per l’aperitivo milanese. Velluti, specchi, una gigantesca glittering ball al soffitto, tavolini che guardano il palco proprio come se si fosse in un locale parigino dove si alternano cantanti e artisti di diverso genere. Infatti la proposta di intrattenimento sarà il focus di Rumore, che già nel nome è un omaggio alla celebre canzone di Raffaella Carrà, tra disco night e jazz live.

Il palco di Rumore

La proposta cocktail e cosa si mangia da Rumore

Lo spirito bohemien si legge anche nella proposta di mixology, grazie alla direzione di Francesco Cione e Sossio del Prete. Il bellissimo bancone in onice circondato da specchi e lampade da tavolo è il fulcro della vita del cocktail bar. Tante le bottiglie di distillati, anche rari, un’ampia scelta di champagne che è un po’ la firma del locale e una proposta di cocktail che va dai grandi classici ai nuovi signature.  Come il Chica con Ardbeg 10, fragole, sciroppo di Verjus e soda, oppure il Rafiki con Zacapa, banana, Mancino secco, vino, vaniglia e lustao palo cortado. E a completare l’offerta lo street food di Beefbar: piccoli hamburger, carne salada, bun di pollo fritto, tacos.

Rumore
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