È già da diversi anni che Milano, insieme a Roma, è diventata una capitale dei vini naturali italiani. Le sue strade si arricchiscono tutti i giorni di insegne che, nei punti strategici della città, catturano l’attenzione degli amatori e dei meno esperti. L’offerta che offrono gli indirizzi è comunque piuttosto eterogenea: ci sono le enoteche informali con pochi sgabelli dove sorseggiare un calice e poi portare la bottiglia a casa, ma anche locali che assomigliano veri e propri ristoranti con cucine creative e di tutto rispetto. Ad ogni modo i protagonisti restano sempre i vini che non sono solo italiani, ma provengono da tutto il mondo enologico.
Vinoir
Questo è stato uno dei primi locali dedicati al vino naturale di Milano. Nato nel 2012 da un’intuizione di Gianluca Ladu, si trova nella parte meno pop del Naviglio Grande e fa anche spedizioni a casa. La proposta si muove attorno alle 400 etichette che ruotano spesso e fanno il giro del mondo enologico. Sulla lavagnetta all’interno, si trovano le proposte al calice del giorno (di solito più di una decina), a cui abbinare l’offerta del bistrot aperto dal 2017. La cucina che si trova qui non è un dettaglio: è stagionale e propone piatti non scontati come brodetto ‘concentrato’ con le cozze in scapece; trippa, ‘nduja e fiore sardo; battuta di asinello ragusano e altre pietanze che ammiccano a diverse tradizioni italiane ed estere. Ci si può sedere dentro, ma nella bella stagione ci sono anche i tavolini fuori, non lontani dal fiume.
e/n enoteca naturale
Questo indirizzo è un vero e proprio punto di ritrovo per gli appassionati del genere a due passi dalla basilica di Sant’Eustorgio. L’enoteca, fondata nel 2018, è una società benefit che destina parte dei ricavi ad Emergency. Con la sua sede milanese, d’altronde, condivide l’ampio giardino dove si può bere un ottimo calice godendosi le ore migliori della giornata. La selezione enoica è ampia con una bella offerta francese: lo Champagne al calice, infatti, è spesso protagonista e insieme al vino si può gustare pure un’ottima cucina di materie prime ben trattate. Il locale, all’interno, è molto identitario e accogliente, ma si può bere nei tavoli di legno fuori o semplicemente seduti al muretto (dove non c’è bisogno di prenotazione, da effettuare eventualmente sul sito). Oltre a cene, pranzi e feste, la direzione organizza le foodroulette, serate in cui si ospitano cuochi di altri ristoranti amici, e le wineroulette, in cui i vignaioli raccontano e fanno assaggiare le proprie bottiglie.
Flor.
Sulla strada di Porta Genova, piena di localini e street food, sorge una piccola enoteca di 30 posti tra interni ed esterni. Nata prima del covid, durante la pandemia è sopravvissuta grazie al delivery e oggi si ritaglia il suo spazio nel mondo naturale concentrandosi più sul vino che sulla gastronomia. La cucina è settata sull’orario dell’aperitivo con taglieri di prodotti dall’Oltrepò pavese, focacce, e altri sfizi, mentre la selezione geografica dei vini è diversificata (Italia, Francia, Germania, Austria, Repubblica Ceca) e può arrivare anche alle 700 etichette. C’è una sede anche a Genova.
Vinello Milano
Questa enoteca è stata fondata nel settembre del 2013 ed è lontana dai grandi circuiti della movida milanese. Non distante dalla metro Gambara, si presenta come un piccolo locale informale che vende vini sfusi biologici e bottiglie naturali. La carta dei vini non è mastodontica (250 referenze circa) ma ben curata e, soprattutto per gli sfusi, si concentra sui piemontesi e i marchigiani. Il locale si anima ad orario aperitivo quando i clienti hanno voglia di sperimentare etichette particolari accompagnate da un’offerta gastronomica da non disdegnare: parliamo di taglieri ben selezionati, con formaggi e salumi di qualità, oppure crostini con baccalà mantecato o con burro e acciughe. Si organizzano corsi di degustazione e serate tematiche con i produttori.
Palinuro Bar
Si presenta come un vecchio bar anni ’70 con una consolle in vetrina e circa 500 etichette di vini in cantina, questo bar aperto nel 2021. Il nome, mutuato dal titolo di una canzone di Nino Buonocore, tradisce il forte legame con la musica. Intanto la carta dei vini fa il giro del mondo: Italia, Francia, Spagna, Germania e Sud America. Ci si può sedere dentro, in un ambiente più intimo e retró davanti al bancone all’ingresso, ma anche fuori tra una manciata di tavolini. La cucina più che per un pasto completo è settata su piatti semplici e sfiziosi, perfetti per l’aperitivo (anche se il locale è aperto fino a sera tardi). Due pietanze da provare? Hummus con giardiniera all’aglio nero e crostoni, ma anche una classica selezione di salumi e formaggi.
Cantina Urbana
Nasce della parte meno affollata del Naviglio Pavese con l’idea di raccogliere le uve da varie parti di Italia e produrre vino in loco questa Cantina metropolitana. Ecco perché sulla carta di questo ampio spazio, di cui si può visitare la cantina, si trovano referenze come Naviglio Rosso, o Milano Bianco Bio. Ma a sedurre i palati più legati al mondo naturale sono soprattutto etichette come l’Ancestrale ,100% Malvasia rifermentato in bottiglia, e il Ringhio Orange, un macerato 100% Riesling. La cucina qui non è mero accompagnamento ai vini, venduti anche sfusi: vicino alla winery, c’è infatti una vera e propria osteria (Osteria NaPa) con una proposta degustazione a 40€ (due piatti più il wine tasting nella cantina urbana). Ci sono altri due punti vendita a Milano, uno a De Angeli e un altro a Porta Romana.
Tipografia Alimentare
Conosciuto con la sigla TipA, questo amatissimo locale è nato nel 2018. Non distante dal Naviglio Martesana, è diventato un vero e proprio hub per gli appassionati del buon mangiare, ma anche del buon bere. Qui la cucina è tavolo di sperimentazione e i lievitati vengono dal proprio Forno Nascosto, con piatti vegetali tra i migliori in Italia, accostamenti non banali ma sempre di pieno gusto e menu che cambiano continuamente. Di fianco, la selezione di vini naturali, non solo italiani, non è da trascurare.
Vineria Eretica
Un nome un programma. Questo locale nato del 2019 oggi gestito da Andrea Paganuzzi e Jonathan De Canale è diventato un vero e proprio tempio degli amatori in zona Porta Venezia. Bottiglie da piccoli e ricercati produttori che spesso sfuggono alla tradizione e alle regole dei Consorzi finiscono nella sua offerta. I vini si possono portare a casa o bere in vineria, accompagnati da taglieri, focacce e piattini.
Cru Milano
Il motto di casa è: “Venire da CRU è come farsi un giro in vigna, ma senza preoccuparsi della terra sotto le scarpe”. In questa enoteca, infatti, si trovano etichette di vignaioli che rifiutano tecniche enologiche invasive e usano lieviti indigeni per la fermentazione spontanea dell’uva con l’obiettivo di rappresentare al massimo il territorio da cui provengono. Le bottiglie vengono acquistate da almeno 300 cantine in Italia, ma anche da Francia, Slovenia, Georgia, Germania, Austria e Grecia. E insieme al vino si possono gustare salumi e formaggi che arrivano principalmente dalle Marche e dal Parco Agricolo del Ticino. Allora ecco una vasta gamma di proposte intriganti che vanno dal ciauscolo marchigiano al lonzino, dal prosciutto crudo alla coppa stagionata, dal salame classico alla carne salada, mentre i formaggi variano tra vaccini, caprini e pecorini di diverse stagionature. Oltre che nel quartiere Isola c’è pure una sede vicino all’Arco della Pace.
Surlì Milano
Nata come piccola enoteca di Isola, Surlì (letteralmente “sui lieviti”) è cresciuta e ha deciso poi di spostarsi in zona Bullona nel 2021. La squadra è composta da Lorenzo in sala e Vittorio in cucina. Qui, infatti, oltre a trovare una selezione di vini naturali di nicchia c’è pure un’offerta gastronomica e piatti freddi pensati con un’attenzione speciale al mondo asiatico. Tra le proposte si possono trovare trippa all’orientale o la tataki di carne di cavallo. Ma non sono escluse reinterpretazioni di classici tricolori come la parmigiana rivisitata, o la tagliatella di nervetti all’orientale.
Linearetta
I suoi osti considerano Linearetta una sorta di palcoscenico per i produttori che vogliono raccontare il loro lavoro e il loro territorio. Tutto ciò che si trova in questo locale infatti viene da cascine di agricoltori che sposano metodi artigianali e naturali.
“Non ci basta parlare di prodotti migliori o peggiori” spiegano nel manifesto del locale pubblicato sul sito “Vogliamo andare a fondo, fare ecologia, custodia del territorio tramite la promozione di produzioni di contadini illuminati. Esigiamo che lungo la nostra filiera siano rispettati gli animali, il suolo, la tradizione e la biodiversità”. La carta dei vini in particolare è a cura di Alessandro Bonissone, uno dei patron, che ha assaggiato personalmente ogni etichetta: i vini provenienti da tutta Italia sono divisi in quattro categorie (terra, fuoco, aria e acqua) che segnalano le loro macro-caratteristiche. Ma accanto a ogni vino, oltre al prezzo e alla catalogazione, troviamo anche una breve scheda personalizzata.
Enoteca la Botte
Ecco un indirizzo da tenere d’occhio tra NoLo e Turro. C’è chi dice più di un’enoteca perché il locale rilevato anni fa dal francese Thomas Ferembach è un luogo di incontro in cui il vino può sembrare una scusa per fare altro. Come ascoltare buona musica e contemplare qualche opera d’arte dello Spazio Bidet, allestito per le esposizioni. Per non parlare delle jam sessions che ogni lunedì animano la serata. Ci si può sedere dentro, e gustare i vini naturali accompagnati da taglieri e piatti, oppure bere un bicchiere in compagnia anche fuori.
Associazione Salumi e Vini Naturali
Nel salotto di Brera sorge questa enoteca che arriva ad ospitare fino a 600 etichette naturali. L’ambiente interno è intimo e circondato da bottiglie e mattoni a vista, ma la vera chicca del locale è il giardino interno. L’offerta vinicola è molto ampia, mentre la proposta gastronomica si concentra sui taglieri ma riserva anche primi e secondi di ogni genere. Senza dimenticarci delle focacce dove i protagonisti sono, neanche a dirlo, i salumi.
Temp Milano
Questo locale sobrio ed elegante è stato fondato da Emanuele Romanelli (ex di Flor.) nell’ottobre del 2022. Nel suo nome è racchiusa pure la filosofia adottata. Temp infatti richiama a un nuovo modo di intendere il vino: i calici in questo posto devono essere gustati e contemplati con calma. L’idea di Romanelli è quindi quella di ricercare modelli agricoli che lavorano con etica e portarli in un contesto urbano. La carta dei vini qui non esiste, le etichette (circa 350) ruotano e provengono per la maggior parte da Italia e Francia. La cucina? I piatti non vengono preparati nel locale, ma sono comunque home-made e poi “rigenerati” in loco.
Sciuma Radical Wines
Anche questa vineria dall’ambiente suggestivo è accompagnata da un manifesto che si oppone all’enologia interventista: “Ricerchiamo vini radicali. La radice è un archetipo, un’educazione culturale alla comprensione della micorriza, del complesso microbiologico del suolo, da cui la radice trae nutrimento, infondendo nel grappolo del futuro vino – si legge sul sito – Perciò da SCIUMA, nella nostra enoteca, troverete esclusivamente vini autentici, non manipolati, naturali dunque radicali”. Ma da questo posto sono banditi – come è scritto sulla porta – anche Prosecco, Franciacorta e Champagne, Coca cola, Spritz, e Amaro del capo. “È una provocazione che invita i nostri clienti ad approfondire la categoria delle bollicine non fermandosi ai grandi nomi” spiega Davide Micheletti, uno dei soci. Le etichette sono circa 400 e sono solo italiane, per ora.
Wineria
Wineria è un luogo di incontro perfetto per chi ama il vino. Qui le bottiglie si possono comprare, assaggiare e degustare in compagnia. La cantina, con quasi 500 etichette, vira su scelte precise: pochi giganti del mondo enologico, in scaffale c’è molto vino di qualità (non tutto naturale) di piccoli e medi produttori. Ogni bottiglia è segnalata, infatti, con un cartellino che indica il numero di tiratura dell’etichetta, proprio per dare cognizione di quanto sia artigianale il vino che si sta sorseggiando. Il winebar funziona molto ad orario aperitivo per degustare vini e cibi selezionati da tavola fredda. Ma si apre anche a serate a tema e a corsi di degustazione.
Mesté Vini e Fornelli
Un’enoteca con cucina in cui vino e cibo hanno eguale importanza è quella che troverete a Via Corrado II in una zona appartata e da scoprire a sud. Ai fornelli c’è Marco Bonardi che propone piatti della tradizione gastronomica lombardo – piemontese. La parte enoica, invece, è curata da Daniele Santangelo, esperto mescitore di naturali con esperienze da Vinoir, Panificio Davide Longoni, Hic Enoteche e Vineria Eretica. I “suoi” vini, irriverenti e a volte “brutali”, come li definisce lui, si possono bere sia accompagnati per aperitivo (dalle 18:00 alle 20:30) che per cena.
Hic Enoteche
Nato nel 2012 come temporary shop, Hic enoteche è un universo che oltre al primo locale in Porta Venezia conta anche altri 3 indirizzi (un bistrot a Via Sidoli angolo via Carlo Goldoni, una cucina a Via Crema, e un lab che ospita vari eventi a Via Savona). Negli anni è diventato un punto di riferimento in zona ma anche nel resto della città. Il filo conduttore di questo mondo con vari format è ovviamente il vino che in enoteca si può ordinare anche online e si compone di una vasta selezione di vini da agricoltura biodinamica.
Ottocene
Partiamo dal presupposto che questo indirizzo nasce come piccolo ristorante, e non è una vineria vera e propria. Non si può venire qui e bere solo un calice, insomma, ma in abbinamento ai piatti di cucina italiana questo locale, nato due anni fa dall’idea di Jacopo Pozzi, propone una vasta selezione di vini. Parliamo di 500 etichette di naturali che vengono da tutte le regioni italiane e da almeno 20 Paesi nel mondo: fra questi ci sono bottiglie georgiane, libanesi, armene e da altri angoli del globo non scontati. Una volta al mese, però, Ottocene si trasforma in Cantina didattica, e propone in degustazione le sue etichette più interessanti.
Vino Milano
Piccolo spazio vicino al Teatro Parenti, Vino (si chiama così dal 2017) è il posto ideale per gustare un calice prima o dopo un evento. L’offerta si compone di etichette di piccoli produttori, con un’ampia simpatia per i naturali, soprattutto italiani e francesi. I calici o le bottiglie si possono accompagnare con diverse proposte come taglieri misti e verdure ma anche un semplice pane ed olio. Il locale è aperto solitamente tutti i giorni dal martedì al sabato dalle 11:00 a mezzanotte (la cucina parte dalle 18:30) e si organizzano consegne in tutta Italia.
Onest
Aperto a settembre 2019, questo locale unisce diverse proposte del mondo “naturale” dal vino al caffè specialty passando per il cibo, con un’attenzione dichiarata al mondo della sostenibilità. Gli orari di apertura infatti coprono un’ampia fascia, quella che va dalla prima colazione (si apre alle 8) al dopocena (si chiude dopo le 23:00). C’è una piccola carta di vini artigianali al calice, per il resto si può selezionare dall’ampia offerta di bottiglie. Da abbinare ai vini ci sono i taglieri di formaggi a latta crudo, i friggitelli con il sale maldon, i salumi, la giardiniera fatta in casa e il babaganoush da pescare dalla carta degli aperitivi.
C.Socialist
C. Socialist è stata pioniere del genere, una delle prime enoteche specializzate in vino naturale a Milano, in Porta Venezia. Situata nella via più rainbow della città, questo wine bar è tutto giocato su slogan rivoluzionari e d'impatto, uno stile ch epoi è stato clonato da molti indirizzi che prediligono una inea naturale e biologica. Tante etichette brutali, come loro e definiscono, alla mescita o da bere seduti al tavolo. Un bar radical anche negli ambienti: grezzi ed essenziali.