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La trattoria più antica di Milano non ha chiuso, anzi. "Qui non cambierà nulla”

A continuare la tradizione di rostin negàa e risotto all’ossobuco ci pensa un imprenditore di soli 27 anni. Ecco chi prende le redini dello storico locale guidato per oltre 30 anni da Fabio Locatelli

La notizia della chiusura della storica trattoria Madonnina a Milano era rimbalzata tra quotidiani e social, facendo non poco discutere sul futuro di questo baluardo di tradizione gastronomica meneghina. Poi le smentite: Trattoria Madonnina non chiude ma cambia gestione, un passaggio di testimone che fa subentrare al vecchio proprietario Fabio Locatelli una nuova direzione giovane e già esperta. Abbiamo scambiato due chiacchiere con il futuro di questo indirizzo, presente in via Gentilino da oltre 300 anni, per capire chi c’è dietro a questo cambio di ritmo. Il nuovo proprietario si chiama Pasquale Malafronte, ha 27 anni e insieme alla sua famiglia gestisce già altri locali a Milano e in Spagna. Ci rassicura: “Nulla cambierà alla Trattoria Madonnina”.

Trattoria Madonnina, il giorno dell'inaugurazione

Trattoria Madonnina: il cambio di gestione

Pasquale Malafronte è un giovane ristoratore che ha sempre vissuto in questo mondo. Insieme a sua madre e ancor prima sua nonna da sempre in cucina, è proprietario dell’Enoteca Aldilàdelvino in Corso Magenta 35 e di due locali a Formentera, una gintoneria e champagneria e un bistot di pesce. L’incontro con Fabio Locatelli e la Madonnina è avvenuto per caso: “Mi disse che dopo 30 anni di attività era stanco e non vedeva l’ora di andare in pensione. Avrebbe ceduto solo a chi si fosse impegnato a continuare questa tradizione secolare, senza stravolgere la struttura e l’essenza”. E così trovato l’accordo, Pasquale si è rimboccato le mani e senza venire meno ai patti ha inaugurato lo scorso 5 maggio. Nulla o quasi nulla è cambiato alla Madonnina: il locale è lo stesso e non rinuncia alla sua eredità di vecchia trattoria, all’interno di una casa di ringhiera e con alle spalle un pergolato dove mangiare all’aperto. “Abbiamo cambiato le stoviglie, introdotto un menu alla carta con qualche piatto nuovo e modificato il servizio. Niente di più, solo qualche aggiustamento doveroso per attualizzare la trattoria”.

Cosa si mangia alla “nuova” Trattoria Madonnina

Prima c’era un menu fisso, ora viene data la possibilità di scegliere da una carta aggiornata senza essere stravolta. I piatti cardine della Madonnina come il risotto all’ossobuco, rostin negàa, cotoletta, sono stati mantenuti anzi allargati sempre nel solco della tradizione: “Ora c’è il riso al salto, la cotoletta di vitello cotta nel burro chiarificato (prima solo di maiale, comunque ancora disponibile), i taglieri di salumi e formaggi del territorio, la tartare di Fassona e i mondeghili”. In cucina sempre gli stessi cuochi di prima, come i prezzi che sono rimasti invariati spiega Pasquale. Anche il vino si evolve: tante le referenze tra Valtellina, Oltrepò Pavese e Piemonte, tra cui scegliere. I clienti storici della Trattoria Madonnina dormono sonni tranquilli, Pasquale Malaforte promette di continuare a fare trattoria come una volta.  

Trattoria Madonnina
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